Radio Siani la radio della legalità
Napoli. La fiction ‘Gomorra’, la cui prima puntata è andata in onda lo scorso martedì su Sky, aveva già da giorni raggiunto un clamore mediatico da record. Non aveva però ancora mietuto vittime economiche e sociali. Dopo le polemiche scoppiate sulla serie e la sua messa in onda un gruppo di quaranta ragazzi di una scuola superiore di Bolzano ha cancellato il suo soggiorno di sei giorni presso il fondo rustico confiscato alla camorra a Chiaiano intitolato alla memoria di Amato Lamberti.
L’arrivo degli studenti bolzanini previsto per il prossimo 19 maggio è stato dunque cancellato con una telefonata improvvisa da parte dei rappresentanti dei genitori degli studenti dopo che i genitori degli stessi avevano assistito alla prima puntata della fiction Gomorra.
“Il giorno dopo la messa in onda della prima puntata della serie mi hanno telefonato alcuni genitori chiedendo se per i ragazzi fossi prevista una scorta, l’accompagnamento della polizia per i giorni che avrebbero trascorso con noi”, ha dichiarato il rappresentante legale della cooperativa ‘Resistenza’ Ciro Corona. “Solo tredici dei quaranta ragazzi previsti sarebbero venuti – ha proseguito Corona – e per questo non se n’è fatto più nulla.
“Oltre al danno economico arrecato a noi – dichiara ancora ai nostri microfoni Ciro Corona – è il danno all’immagine della città che rischia di essere forte”.
Sulla vicenda è intervenuta anche la tuffatrice altoatesina Tania Cagnotto che ha dichiarato che Napoli non è peggio di altre città che lei stessa ha visitato e che è disposta a fare da testimonial alla città per combattere il senso di paura che si è creato negli ultimi giorni.
Napoli è anche ‘Gomorra’, ma non solo. Non principalmente. I fatti che sono raccontati nella fiction, nel film, nel libro e in tanti altri lavori cinematografici e di giornalismo quotidiano sono veri e appartengono a Napoli, così come a tante città d’Italia, per restare nei soli confini nazionali. Non di più e non di meno di altre città del nord, del centro e del sud del Belpaese. Sarebbe però altrettanto necessario raccontare al contempo anche l’altra faccia di Napoli, come proviamo a fare anche noi da questo bene confiscato alla camorra di Ercolano.
Ciro Oliviero
