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Pietre miliari e passi da gigante, John Coltrane

Da sempre imitato per lo stile, il tono, le folli dissonanze, ha dato vita ad alcuni dei migliori dischi della storia del Jazz, da “My Favourite Things” a “A love supreme”. Alcuni brani da lui composti, come la splendida ballad “Naima”, fanno ormai parte del repertorio classico della musica jazz.

Entrambe le famiglie di origine del futuro sassofonista hanno cognomi scozzesi, segno innegabile della loro discendenza africana, esito della tratta dei negri nel cui mercato, com’è noto, il Regno Unito aveva il suo monopolio dal centro America in su, soprattutto sulle coste orientali del Nuovo Mondo.

Sua madre si chiama Alice Gertrude Blair, ed avrà una forte influenza su di lui. Suo padre invece viene da una famiglia non particolarmente ben vista ad Hamlet, ed ha quale unico merito quello di aver avviato il proprio figlio alla musica, seppur in un modo del tutto indiretto. Sarto, violinista dilettante egli stesso, muore molto probabilmente quando il piccolo John si iscrive alle scuole medie, dove comincia a suonare il sassofono alto e il clarinetto, oltre al tenore, senza tuttavia mai riporre speranze nella musica quale mezzo per il proprio sostentamento futuro. Passeranno molti anni prima che la stella di Coltrane sbocci e venga riconosciuta unanimemente.

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