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Man in black, Johnny Cash

Leggenda della musica country con sangue indiano nelle vene, Johnny Cash nasce il 26 febbraio 1932 a Kingsland (Arkansas); la sua è una numerosa famiglia di contadini dell’Arkansas. Fin da bambino conosce la dura condizione degli abitanti dell’America sudista profonda, dedita alla coltivazione e alla raccolta del cotone. Anche lui per dare una mano ai suoi lavora da ragazzino nei campi ma si innamora della musica prima cantando in chiesa, poi grazie all’ascolto di trasmissioni radiofoniche dedicate al Country, molto seguite in quei paesi.

Nel 1944 una tragedia colpisce la famiglia: Jack, il fratello quattordicenne, si ferisce con una sega circolare mentre sta tagliando dei pali per una staccionata e muore dopo un’agonia di otto giorni.

Nel 1950, finite le scuole, John si arruola in aviazione e compie una parte del servizio militare in Germania dove acquista una chitarra che impara a suonare da autodidatta.

Il primo contratto lo ottiene neanche cinque anni dopo, con la leggendaria “Sun Records”. Sotto l’egida dell’etichetta di Memphis incide i primi singoli (tra cui “Folsom prison blues”) e poi, nel 1957, il primo disco solista, “Johnny Cash with his hot and blue guitar”. Il pubblico gradisce e così fa un poderoso salto in avanti: approda alla Columbia (1960) dove incide un ottimo album gospel, “Hymns by Johnny Cash”, album poco commerciale ma che incontra grande successo.

E’ proprio il successo e le enormi attenzioni che cominciano a fioccare su di lui che lo disorientano. Dietro l’aria da burbero Cash nasconde una psicologia ancora fragile e immatura che lo porteranno a fare uso di sonniferi per riposare meglio e di anfetamine per riprendersi velocemente. Non è infrequente in questo periodo che il musicista tenga concerti senza voce a causa dell’uso continuo di droghe. A ciò si aggiungono gravi problemi familiari, dipendenza da droghe e guai giudiziari (nel 1965 viene arrestato a El Paso per introduzione illegale di pillole di anfetamina, mentre nel 1967 viene salvato da un collasso per overdose) che lo portano in carcere dove incide, nel 1968, il suo album più noto, “Johnny Cash at Folsom Prison”.

La versatilità nell’interpretare ballate, gospel, blues, country e rockabilly e l’incisività delle sue composizioni ispirate alla vita e al lavoro quotidiano, fanno di Cash un vero e proprio punto di congiunzione tra la tradizione, il country moderno e il pop commerciale, e dunque un vero e proprio simbolo.

Ormai assurto ad icona, si concede anche alla televisione. Nel 1969 è il protagonista di un fortunato programma televisivo americano, nel 1971 interpreta “A gunfight”, film western con Kirk Douglas, poi partecipa a “The gospel road”, pellicola imperniata sulla figura di Cristo, e compare nella serie “Colombo” di Peter Falk.

Anche la produzione musicale è di alto livello e mantiene Cash ai vertici delle classifiche con album come “What is truth”, “Man in black” (poi diventato il suo soprannome, data anche la sua abitudine di vestirsi sempre di nero) e “Flesh and blood”.

Negli anni ’80 nonostante la stima di colleghi e appassionati inizia il suo declino, ma resta comunque in classifica specialmente con “Johnny 99”, in cui interpreta le canzoni di Bruce Springsteen.
La resurrezione è del 1993 con il nuovo contratto con la “American Records” di Rick Rubin. Il primo disco “American recordings” viene accolto trionfalmente come i seguenti, “Unchained”, “American III: Solitary man” e “American IV: The man comes around”, il suo ultimo cd che esce quasi in contemporanea con un album di tributo che gli dedicano colleghi di tutte le generazioni.

Di recente aveva vinto il primo premio per il miglior Video all’MTV Video Music Awards con il clip “Hurt”. Johnny Cash non era stato in grado di partecipare alla premiazione perché era già ricoverato all’ospedale di Nashville per problemi allo stomaco.

Malato da tempo Johnny Cash si è spento all’età di 71 anni il 12 settembre 2003 nella sua casa di Nashville, nel Tennessee, a causa di complicazioni dal diabete che hanno provocato un arresto cardiaco.

Fonte: www.biografieonline.it 

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