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Profanata Tomba Don Peppe Diana

Una targa d’oro è stata rubata nella tomba di don Giuseppe Diana nella cappella di famiglia ubicata nel cimitero di Casal di Principe. La targa si trovava da tre anni sulla tomba di don Diana, il sacerdote ucciso dalla camorra il 19 marzo del 1994, lasciata lì da don Luigi Ciotti.

Fu collocata in occasione del 15esimo anniversario dell’uccisione del sacerdote, massacarato con un colpo di pistola

alla bocca dai sicari mentre sitrovava in sacrestia nel giorno della festa di San Giuseppe.
Secondo una prima ricostruzione, si tratterebbe di un furto e non di un atto di oltraggio. I ladri avrebbero sfondato la porta di ingresso della cappella con un calcio portando via la preziosa mano d’oro.Era il premio “Follaro d’oro” assegnato al presidente di Libera a Capua, a febbraio di tre anni fa e donato da Don Luigi alla famiglia Diana

A scoprire il furto è stato il fratello di don Diana, Emilio. “Stamattina ho trovato la porta aperta e la serratura forzata. Insieme alla targa sono scomparsi anche due candelabri che mio fratello portava con se ogni volta che usciva con gli scout e doveva dire messa all’aperto”. Sul posto sono giunti i carabinieri della compagnia di Casal di

Principe e il reparto scientifico per fare i primi rilievi nella cappella di famiglia.

«Sono cose che non dovrebbero accadere e che io e la mia famiglia condanniamo; è probabile però che siano stati

dei ladri comuni a rubare, forse avevano bisogno di soldi in quanto hanno asportato solo la targa d’oro incastonata nel marmo e un calice. C’erano anche altri oggetti di minor valore che non sono stati presi. Ciò che conta comunque è la grande attenzione che c’è attorno alla figura di mio fratello e che noi continueremo a far crescere con numerose iniziative. Ogni giorno tante scolaresche vengono a visitare la cappella; ai ragazzi dobbiamo far capire il senso del suo messaggio» afferma Emilio Diana, fratello dell’ex parroco della chiesa di San Nicola di Bari.

Anche Don Luigi Ciotti, appresa la notizia, ha commentato: “Sono molto dispiaciuto per il furto, non riesco a capirne il motivo e sono turbato; accettai quel premio dopo aver concordato con gli organizzatori che lo avrei consegnato alla famiglia di don Giuseppe perchè in questa terra tanta parte di quello che si sta costruendo dopo le macerie lasciate dalla camorra lo si deve proprio alla figura di don Diana; quella targa ci ricorda che dovremo continuare a intrecciare le nostre mani con quelli che vogliono voltare pagina. Il cambiamento nasce dal mettersi insieme: è il noi che vive e vince”.

 

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