Radio Siani la radio della legalità
Quest’anno Bologna ha ospitato la XX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti. Una marcia, quella di sabato scorso, che ha visto la partecipazione di migliaia di persone da tutt’Italia. Da tutte le regioni. Numerosa la partecipazione dalla Campania. Dalla provincia di Napoli. Da quel fazzoletto di terra che è la città di Ercolano dove il presidio di Libera ha sede nel bene confiscato di corso Resina 62, dove Radio Siani trasmette sul web messaggi di legalità, antimafia e denuncia sociale.
“La verità illumina la giustizia”. Mai più azzeccato lo slogan di questa edizione. Recitato mille e più volte nel corso della marcia che si è dislocata per le vie della città emiliana ed anche nei giorni e nelle settimane che l’hanno preceduta. Come ha fatto più volte don Luigi Ciotti nel corso del suo discorso di chiusura della marcia in piazza VIII Agosto sul finire della mattina di sabato 21 marzo. “Corruzione e mafia sono due facce della stessa medaglia”, ha urlato il fondatore di Libera da quel palco.
Il corteo. Migliaia le persone che hanno sfilata per le vie di Bologna. Tra loro numerosissima la partecipazione dei giovani, dei giovanissimi, che hanno urlato i nomi delle oltre novecento vittime della mafie, hanno intonato cori e trascinato con loro una parte della città. C’è chi è uscito di casa per aggregarsi al fiume umano che scorreva per le principali vie del centro città.
Le interviste. Da don Ciotti a Giancarlo Caselli. Da Giuliano Poletti a Renato Natale. Sono molti quelli che si sono affacciati ai microfoni e alle telecamere di Radio Siani e che abbiamo raccolto nel video a lato.
Dopo Genova, Firenze e Latina c’è stata Bologna. Radio Siani ha preso parte alla sua quarta marcia nazionale in ricordo delle vittime delle mafie. Volti storici e nuovi si sono mescolati alla folla che ha invaso Bologna. Anche quest’anno la web radio della legalità di Ercolano ha contribuito a porre un tassello nel ricordo di quanti hanno perso la propria vita a causa della longa manus mafiosa.
Ciro Oliviero
