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Progetto Horizon CALECHE

La ricerca universitaria per la valorizzazione del patrimonio architettonico come incentivo per la promozione del territorio

Il giorno 27 giugno 2024, presso la Sala Cinese della Reggia di Portici, si è tenuto un workshop sul tema della riqualificazione del patrimonio storico-culturale, promosso dai responsabili scientifici per il Dipartimento di Architettura della Federico II : Emma Buondonno, Massimiliano Campi, Antonella di Luggo, Francesco Minichiello e Daniela Palomba.

L’esposizione del Progetto Horizon CALECHE (Coherent Acceptable Low Emission Cultural Heritage Efficient Renovation) ha individuato come obiettivo quello di preservare l’integrità culturale degli edifici storici, riprogettati in termini di efficienza energetica e sostenibilità urbana, incentivando un processo di continua relazione con i territori nei quali sono presenti i casi studio attenzionati a livello europeo.

La progettazione della tavola rotonda, moderata dalla responsabile Emma Buondonno, ha visto la
partecipazione di più soggettività ed enti, istituzionali e locali, che hanno centrato il dibattito sulla necessità di operare in maniera congiunta, favorendo una sinergia di riflessioni in grado di contribuire
significativamente alla valorizzazione del territorio in senso ampio.

Sono intervenuti Florinda Verde Assessore Comune di Portici, Roberto Chianese Direttore Fondazione Ente Ville Vesuviane, Alessandro Manna Presidente Associazione Siti Reali, Giuseppe Scognamiglio Presidente Giancarlo Siani Cooperativa Sociale, Ciro Cacciola Direttore MAV, Vincenzo Bonadies Portici Scienze Cafè, Alberto Zinno di Stress Il tavolo di discussione ha proposto l’analisi sul caso studio di Villa Materazzo – storica villa sul Miglio d’Oro situata ai confini tra Ercolano e Torre del Greco – da anni ridotta ad uno stato di abbandono e degrado, nonostante i pochi tentativi di restauro e riabilitazione.

La discussione, ampia e partecipata, ha più volte evidenziato l’importanza di una cooperazione costante tra la comunità cittadina, scientifica e sociale dei contesti di riferimento: come sottolineato, infatti, dalla prof.ssa Sant’Angelo “Il Dipartimento di Architettura coniuga la ricerca di più alto livello con i territori e con gli utenti che possono sperimentare i risultati di quest’azione”. Il sistema di conoscenza, dunque, è alla base di qualsiasi azione progettuale; per questo motivo, risulta fondamentale fornire e approfondire una serie di informazioni che non sono solo di configurazione architettonica, ma anche di materiali e aspetti utili che consentano di applicare adeguate scelte di intervento sul patrimonio culturale.

In aggiunta, l’On. Schifone ha posto l’attenzione sull’importanza di incentivare la consapevolezza da parte della comunità cittadina, dal momento che “il diritto alla cultura si sostanzia soprattutto nella possibilità di fruizione delle risorse disponibili, cercando di individuare un canale di relazione tra università, imprese del terzo settore e politica cittadina per la valorizzazione dei beni pubblici”. Dobbiamo, dunque, essere pronti – come sottolineato dal consigliere della città metropolitana di Napoli Giuseppe Bencivenga – affinché queste strutture che caratterizzano il patrimonio storico, artistico e culturale dei nostri territori siano adeguatamente riqualificate e riprogettate, mostrando in questo senso le potenzialità economiche di cui il Sud dispone.

Il tema della governance dei territori vesuviani, dunque, è emerso come centrale nel confronto sui processi di riqualifica dei beni pubblici, auspicando alla continuità di un percorso comune, attraverso cui poter stabilire una linea di unanimità che attualizzi soluzioni coerenti e vantaggiose per la comunità.