Sono le piante a percepire in modo più sensibile i cambiamenti climatici, molto più di quanto in realtà si era pensato fin ora. Un solo grado i aumento basta perché foglie e fiori spuntino con quasi una settimana di anticipo. Lo dice uno studio internazionale pubblicato su Nature, che afferma inoltre come gli esperimenti condotti in laboratorio fino ad oggi, abbiano sottostimato il fenomeno. Addirittura di otto volte. 
I ricercatori, coordinati dall’università della California a San Diego, hanno messo a confronto i dati ottenuti da questi esperimenti con quelli raccolti in anni di osservazioni in natura. Una revisione di 50 studi diversi che comprendono oltre 1.600 specie vegetali presenti in quattro continenti. Dal confronto è emerso che l’anticipo con cui le piante mettono foglie e fiori in risposta al riscaldamento è dalle quattro fino alle otto volte maggiore in natura rispetto a quanto riscontrato negli esperimenti. 
E’ fondamentale capire qual è la reazione delle piante ai cambiamenti climatici, non solo per la conservazione degli ecosistemi, ma per prevedere la produttività dei raccolti e per gestire nel migliore dei modi le riserve idriche. Per questo da anni si stanno conducendo esperimenti che studiano la tempistica dello sviluppo delle piante in risposta al riscaldamento globale.
Fonte: www.globalist.it
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