
La Talentum Production, in collaborazione con l’Accademia Vesuviana del Teatro e Cinema e con il Teatro Instabile Napoli “Michele Del Grosso”, propone dal 10 al 12 maggio al Tin (teatro instabile Napoli) “Mater camorra e i suoi figli” adattamento da Brecht di Gianni Sallustro e Nicla Tirozzi anche protagonisti dello spettacolo.
La regia è di Gianni Sallustro. Lo spettacolo è dedicato a Gaetano Montanino, a dieci anni dalla sua morte, riconosciuto “vittima del dovere” con decreto del capo della polizia n. 599/C/3/GG/34 del 13 marzo 2013.
Lo spettacolo ha il patrocinio morale del Comune di Napoli, (assessorato alla Cultura), di Libera Campania, di Articolo 21, di Radio Siani, di A.R.Ca Agende Rosse Campania.
Note di regia: “Si può pensare che le donne siano in quanto tali contro le guerre solo se si vede la guerra come fenomeno che appartiene alla vita pubblica e che perciò ha avuto storicamente come protagonista esclusivo il sesso maschile. Se invece consideriamo come profondamente intrecciati privato e pubblico, individuo e collettivo, femminile e maschile, è chiaro che in guerra la parte sostenuta più o meno consapevolmente dalle donne è sempre stata grande. Sono le donne a garantire solidarietà ed affetti a chi agisce in un teatro di odio e di distruzione. E ancora, in tempo di guerra, sono le donne, oltre a decidere di poter combattere in prima linea, a sopportare un sovrappiù di violenza: gli stupri, la prostituzione coatta oppure la riduzione alla funzione di cura ed assistenza.
Anna Fierling, la celebre vivandiera di Brecht, diventa in “Mater Camorra e i suoi figli ”Anna ‘a squarciona”, mentre i suoi tre figli, Eilif, Schweizerkas e Kattrin la muta, vengono ribattezzati Rafele, Tonino e Catarina. Tra gli altri personaggi c’è il Cappellano, personaggio che rappresenta una casta di persone paurose e false, interessato come tutti gli uomini alla propria sopravvivenza ed interessi. Lui non si fa problemi a rinunciare all’onore per sopravvivere e rinunciare pure ai voti proponendo un matrimonio a Madre Coraggio. Il cappellano è inquietante e con connotati zoomorfi, come del resto ogni altro personaggio del testo rivisitato. In questa rilettura del drammaturgo di Augusta la vicenda di “Madre Courage” è ambientata nei vicoli di Napoli e nella provincia napoletana e la guerra dei trent’anni si trasforma nello scontro perenne fra i clan, con il surplus di degrado e animalità che questo comporta”.
Ascolta l’intervista a Gianni Sallustro, autore dell’adattamento da Brecht e regista dello spettacolo.
Personaggi
Anna ‘a squarciona (‘a camaleonte) Nicla Tirozzi
Cappellano (‘o serpente) Gianni Sallustro
Rafele King Kong (‘o gorilla) Gianluca Cangiano
Aitano (‘o micione) Tommaso Sepe
Catarina (‘a palomma) Giada Emanuela De Gennaro
Tonino (‘o cacciuttiello) Ivan Cozzolino
Ciruzzo ‘a pippa (‘o gallo) Antonio D’Avino
Pascale (‘o pittbul) Andrea Palmese
Luisa (‘a cana ’e presa) Ysenia Rosa Notaro
Mario (‘o cane ‘e presa) Emanuele Boccia
Lucia (‘a cana e presa) Michela Tammaro
Totore (‘o cane e presa) Armando Abagnale
Carolina (‘o sorece) Annarita Tambaro
Carmela (‘o sorece) Valentina Maffettone
Matalena (‘o sorece) Mariagorizia Pia Trippa
Assunta (o sorece) Vincenza Granato
Maria (‘o sorece) Luisa Criscuolo
Rosaria (‘o sorece) Anna Carrabs
Gennarino (‘o cavallo) Anthony Dylan Ciliberti
Nicola (‘o cavallo) Nunzio Emanuele Miranda
Michele (‘a scigna) Davide Vallone
Ciccio (‘a scigna) Francesco Emanuele Catapano
Giggino (‘o lupo) Carmine La Marca
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