Al Campania Teatro Festival protagonista Moni Ovadia nel reading “Una Notte di Arturo Benedetti Michelangeli (con i suoi fantasmi)” in scena la al Teatro Mercadante di Napoli, drammaturgia e regia di Giovanni Greco video e sonoro Paride Donatelli, luci Marco D’Amelio. Produzione de La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello.
Ispirandosi alla biografia, e vita, intensa, del leggendario compositore Arturo Benedetti Michelangeli, noto per suo senso maniacale per il perfezionismo musicale coadiuvato dall’eccezionale talento, Ovadia ripercorre un immaginario dialogo tra il compositore e le figure che lo hanno maggiormente ispirato, come Chopin, Mozart, Ravel, Gloud, Beethoven e tanti altri. Nel lavoro, in cui non mancano visioni quasi oniriche, focalizzate come fantasmi, si parte dall’esilio svizzero, in un parallelo tra dolore fisico e mentale, e l’incredibile valenza della profondità della musica. Una ricerca della genialità, di come si struttura, non manchevole di ironia, il reading affronta in maniera riflessiva opere assolute come le “Variazioni Goldberg”, incarnando però, anche la lama della malattia, in un viaggio, che ripercorre la nefasta tubercolosi, scavando umanamente nell’io- religioso, dialogante con Dio, che si fa carne e crea l’uomo, perfetto e poi imperfetto nelle sue sfaccettature.
Giocoso e intenso scontro-incontro, con Arturo Toscanini, diatriba immaginifica sul Bolero di Ravel, che conduce verso una chiosa finale, sullo sfondo che scorre tra le immagini dei tanti geni assoluti, alternati dai loro immensi momenti musicali. Michelangeli, alla ricerca di un arte perfetta, quasi austera, intoccabile, testimone di bellezza, risulta immortale, al pari dei suoi mentori, che gli portano alla luce il dolore, ma anche l’eccezionalità della bellezza, prima dell’alba, che si sfugga, per il suo essere virtuoso, ma comunque girovago.
Sergio Cimmino