Il 27 gennaio si commemora la Giornata della Memoria, fondamentale per incentivare la riflessione sulle atrocità dell’Olocausto e sull’importanza di preservare la memoria storica.
E, tuttavia, la rappresentatività attribuita a questo giorno non deve significare un’esclusiva rimembranza delle vittime del nazismo, ma un’opportunità per affermare la necessità di intervento per combattere ogni forma di sopruso e violenza generalizzata. È fondamentale ricordare di non dimenticarsi mai di praticare intolleranza verso chi educa all’odio e alla de-umanizzazione degli oppressi: ricordare, cioè, è un perpetuo atto di resistenza, attraverso cui impariamo a riconoscere la continuità tra le ferite sanguinanti del passato e quelle atroci del presente.
Promuovere una cultura della memoria significa, in altri termini, incoraggiare il dialogo e la riflessione critica sullo stato di cose attuali, affinché si riconosca l’importanza dell’atto politico come possibilità di costruire una società più giusta. In questo senso, la Giornata della Memoria ci invita a voltarci indietro e a guardare con rispetto, ma anche a lottare attivamente per un futuro migliore che garantisca i diritti per ogni popolo costretto alla negazione. Perché ricordare i genocidi della storia umana, inclusi quelli che avvengono oggi, deve essere sempre un imperativo morale!

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