Home / Voce di Comunità / I commissario Ricciardi

I commissario Ricciardi

di Gaia Salvatore

Il commissario Ricciardi è una serie televisiva italiana ambientata a Napoli negli anni ’30, durante il regime fascista. La fiction, prodotta da Rai fiction e diretta da Alessandro D’Alatri, è tratta dai romanzi omonimi di Maurizio de Giovanni, una collana giallo-poliziesco. Il protagonista della storia è il commissario Ricciardi, interpretato dal convincente Lino Guanciale, che indaga sugli omicidi che avvengono in città.

Il commissario è un uomo molto chiuso e riservato, il quale ha il “dono” di vedere gli spettri delle persone morte in maniera violenta e di ascoltarne le ultime parole. Il “dono”, che lui considera una maledizione, gli è stato trasmesso dalla madre, per questo il commissario non vuole legami sentimentali, per paura di poter tramandare questo fardello ad un figlio. Gli altri personaggi, che arricchiscono la storia, sono il poliziotto Raffaele Maione, interpretato da Antonio Milo che è molto affezionato al commissario. Il suo primogenito Luca, poliziotto come lui, è morto mentre era in servizio. Il medico patologo Bruno Modo, interpretato da Enrico Ianniello, che aiuta il commissario durante le indagini, è antifascista e non ha problemi ad esporre il suo pensiero in pubblico.

Livia Lucani, interpretata da Serena Iansiti, è la vedova di Arnaldo Vezzi, il tenore assassinato nella prima puntata, che si innamora del commissario Ricciardi e per lui si trasferisce da Roma a Napoli, abbandonando la sua migliore amica, Edda Ciano, figlia del Duce. La tata Rosa, interpretata dalla bravissima Nunzia Schiano, che si occupa e protegge il commissario da quando era bambino. Infine, ma non meno importante, la giovane maestra Enrica Colombo, interpretata da Maria Vera Ratti,  la dirimpettaia di Ricciardi, di cui lui è segretamente innamorato. Punto di forza della fiction è la fotografia e la ricostruzione fedele della Napoli anni ’30, in particolare Via Toledo, ricostruita nella ex base Nato di Bagnoli.

Questa fiction ci riporta in un periodo doloroso della nostra storia, il fascismo, ma ha la capacità di catturare lo spettatore, lasciandolo incollato allo schermo fino alla fine, per poter scoprire l’assassino. Il tutto è incorniciato dalla splendida Napoli con i suoi vicoli, palazzi e tradizioni. Consiglio la serie agli spettatori a cui piacciono i polizieschi, il mistero, i sentimenti, i colpi di scena e che amano tuffarsi nel passato.