Il 14 febbraio l’Ona, Osservatorio Nazionale Amianto, inaugura una sede a Napoli in Via Magnoni n°20 alla presenza del Presidente Nazionale Avv Ezio Bonanni.
La onlus intende mettere in campo una serie di iniziative per affrontare la problematica dell’amianto in Campania, dove sono state stimate vi sono circa quattro milioni e trecentomila tonnellate di questo killer silenzioso: tra il 1993 e il 2013 sono stati registrati 1237 casi di mesotelioma, ma le patologie correlate all’inquinamento sono molteplici.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha ricondotto all’amianto i frequenti casi di tumori del colon, tumori dell’ovaio e l’asbestosi; e ha denunciato un picco nel 2020.
L’Ona chiede che siano resi pubblici tutti i dati sull’inquinamento nella terra dei fuochi come nel resto della regione: si tratta di realizzare una mappatura che va dall’Eternit e Italsider di Bagnoli, ai Tecnotubi di Torre Annunziata, l’ex Sofer di Pozzuoli, l’Avis di Castellammare, la Fincantieri di Castellammare di Stabia.
Non vanno dimenticati gli sversamenti abusivi ad opera della criminalità organizzata tanto in discariche quanto nei centri abitati; come anche il fatto che in ben 2400 scuole italiane vi sia la presenza di amianto, per cui bisognerebbe procedere alla bonifca ancora prima che alla ristrutturazione degli edifici scolastici.
Quanto al Piano nazionale amianto, approvato dal governo Monti e ancora fermo perchè bocciato dalle regioni, il Presidente dell’Ona chiede che si realizzino dei piani regionali per utilizzare al meglio le risorse, in particolare i fondi strutturali europei e facilitare la detrazione fiscale per consentire il rinnovo degli impianti.