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Fotogallery: #Unpopoloincammino, la marcia contro le camorre

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Ancora una volta Napoli e i suoi cittadini alzano la testa e le voci in coro per dire no alla camorra e a tutte le illegalità. Si scende in piazza a manifestare contro chi ammazza i sogni di un popolo oramai ferito, ma che mai si è arreso alle barbarie delle organizzazioni criminali. Ed ecco che sabato 5 dicembre la città di Napoli è stata invasa da tante persone e tanti giovani per la manifestazione #UnPopoloincammino, promossa da parrocchie, studenti, associazioni, movimenti e sindacati, per dire no alla violenza e a tutti i tipi di camorra.

L’iniziativa è stata promossa dalla Comunità del Rione Sanità di Napoli, una zona difficile da gestire, che troppo spesso è stata teatro di assassinii, ultimo quello del piccolo Genny Cesarano, e spaccio di droga, ma che oggi è ancora più spesso associata a storie di riscatto sociale e storie di giovani sempre più convinti che la strada da intraprendere è senza dubbi quella della lealtà e giustizia sociale, fondamenti di una comunità sana e rispettosa. Ed è qui che entrano in gioco soprattutto le parrocchie della zona veri punti di riferimento per i tanti giovani che vivono nella Sanità; la voce continua di  padre Alex Zanotelli che tutti i giorni li accompagna per fargli maturare un’idea di legalità e rispetto, o l’impegno sociale di Don Antonio Loffredo, da sempre in prima linea per contrastare le camorre, che in occasione di questa Giornata così importante ci ha rilasciato alcune dichiarazioni, «Questa manifestazione è stata ideata per rispondere ad un’urgenza che purtroppo riguarda sia la Sanità che tanti altri quartieri della città, cioè, quella di dare una risposta contro la dispersione scolastica, che negli ultimi hanni ha raggiunto numeri allarmanti. Scendiamo in piazza per dire no alle illegalità, per chiedere tutti insieme una formazione per le nuove generazioni che sia di qualità e che sviluppi in queste uno spiccato senso civico. La speranza è che sabato in piazza scendino tutti, non solo chi ne ha bisogno, ma tutti, perchè c’è da capire che in questa situazione di pericolo ognuno di noi ha da assumersi le proprie responsabilità, e deve quindi alzare la voce per chiedere il bene della città». L’iniziativa è partita da Piazza Dante, sabato 5 dicembre 2015. Noi eravamo lì.

Fabio Noviello

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