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Beni confiscati e riforma del codice antimafia: nuovo testo unificato

Nella seduta del 29 ottobre 2015 la Commissione Giustizia della Camera, al termine di un lungo iter iniziato nel 2013, ha approvato un nuovo testo unificato, che è stato trasmesso alle altre commissioni per il parere di loro competenza, in previsione dell’esame da parte dell’Aula, calendarizzato per il 9 novembre 2015.

Il nuovo testo amplia notevolmente l’oggetto del provvedimento, con riferimento sia alle proposte di iniziativa popolare che avevano dato avvio al procedimento parlamentare sia al primo testo unificato redatto l’8 ottobre 2014. Sono infatti previste in particolare numerose modifiche al decreto legislativo n. 159 del 2011 (codice antimafia) e al decreto legge n. 306 del 1992  (Modifiche al codice di procedura penale e provvedimenti di contrasto alla criminalità mafiosa) al fine di:

SCHEDA DI SINTESI

  • rendere più efficace e tempestiva l’adozione delle misure di prevenzione di sequestro e confisca anche attraverso una più celere verifica dei diritti di terzi, la limitazione dei casi di giustificazione della legittima provenienza dei beni e l’assegnazione in via provvisoria dei beni sequestrati;
  • estendere i casi di confisca obbligatoria di cui all’art. 12 sexies del d.lgs. 159 del 2011;
  • ampliare il ricorso agli istituti dell’amministrazione giudiziaria dei beni connessi ad attività economiche e del controllo giudiziario delle aziende di cui agli artt. 34 e 34 bis del d.lgs. 159 del 2011;
  • estendere i reati suscettibili di determinare la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche;
  • favorire la ripresa delle aziende sottoposte a sequestro, in particolare con l’istituzione di un fondo di rotazione e di altre agevolazioni che permettano loro di disporre delle risorse necessarie e attraverso una più puntuale valutazione delle condizioni necessarie per la prosecuzione dell’attività;
  • garantire una maggiore trasparenza nella scelta degli amministratori giudiziari, che dovrà comunque garantire competenze idonee allo svolgimento dell’incarico assegnato ed assicurare una rotazione degli incarichi;
  • riorganizzare struttura, composizione e competenze dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati (valorizzandone il ruolo di supporto alla magistratura nella gestione fino all’adozione del provvedimento definitivo di confisca), ed istituire Tavoli provinciali permanenti sulle aziende sequestrate o confiscate presso le prefetture;
  • rendere più rigorosa la disciplina delle misure di prevenzione personale.

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