La faida del rione Sanità, che ha provocato la morte di un giovane innocente, scuote non solo la cittadinanza ma anche le istituzioni. I vertici della Municipalità Stella-San Carlo all’Arena hanno incontrato alti referenti dello Stato per chiedere maggiore aderenza alla delicata problematica sociale.
“Mercoledì scorso ho incontrato a Roma la presidente della Commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi, la quale mi ha assicurato la sua disponibilità ad intervenire sulla questione sicurezza al Rione Sanità, alla luce dell’ultimo episodio di cronaca che ha visto l’uccisione di un giovane di 22 anni. Questo significa che lo Stato c’è ed ha dato una sua risposta concreta: a breve una mobilitazione pubblica nel quartiere”. A parlare è Giuliana Di Sarno, presidente della Terza Municipalità che dopo la morte di Ciro Esposito, il 22enne freddato da nove colpi di pistola lo scorso 7 gennaio in via Arena Sanità, aveva scritto una lettera-appello alla presidente della Commissione parlamentare Antimafia.
“All’indomani di quell’omicidio – spiega Di Sarno – avevo scritto, come già fatto nei mesi scorsi, a Rosy Bindi per sottoporle la questione della faida di camorra in corso alla Sanità, che sta mietendo vittime nel rione da circa un anno, di cui l’ultima a 2015 appena iniziato. Dopo quella lettera grazie all’impegno di alcuni componenti della Commissione ho avuto un incontro con lei pochi giorni fa, nel corso del quale mi ha assicurato che organizzerà una grande mobilitazione pubblica per accendere i riflettori sul quartiere e sul tema della sicurezza. Questo incontro, unitamente a quello avuto con Angela Cortese, presidente della Commissione regionale Anticamorra, che si è fatta promotrice di tavoli permanenti sull’argomento, significa che lo Stato c’è e sta dando una sua risposta alla guerra di camorra in atto al Rione Sanità. Lo stesso sindaco de Magistris, dopo che noi abbiamo lanciato l’allarme, ha annunciato di voler convocare il Comitato per l’Ordine pubblico e la sicurezza”.
“Il lavoro capillare svolto da polizia e carabinieri – rimarca Di Sarno – ha portato all’arresto, giovedì sera, di due killer che stavano presumibilmente andando a Forcella per vendicare la morte del 22enne della Sanità. Questo vuol dire che se si lavora in sinergia, tra forze dell’ordine e istituzioni, la criminalità si può sconfiggere e nello stesso tempo si può ridare fiducia ai cittadini”. Ovviamente non bastano le forze dell’ordine per risolvere la questione, ma un’accurata campagna di sensibilizzazione alla legalità e al senso civico. Un clima pesante si respira nel quartiere di Totò, un pezzo di città che chiede da tempo di poter ridere e godersi le sue bellezze, ma che purtroppo piange un’ennesima vittima.
Mimmo Caiazza