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La fotografia faunistica e degli animali

Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui si tratta gli animali (Mahatma Gandhi)

Una gran parte delle emozioni più complesse sono comuni agli animali più elevati e a noi. Ognuno può aver veduto quanta gelosia dimostri il cane se il padrone prodiga il suo affetto a un’altra creatura; e io ho osservato lo stesso fatto nelle scimmie. Ciò dimostra che non solo gli animali amano, ma sentono il desiderio di essere amati (Charles Darwin)

FOTOGRAFIA FAUNISTICA E DEGLI ANIMALI DOMESTICI

Qualora l’appostamento, situazione tipica per chi si occupi di questa branchia della fotografia naturalistica, stia andando a buon fine, non si potrà certo stare a rimuginare sul tipo di obiettivo d utilizzare o porsi domande sull’animale che si è affacciato alla scena. Si dovrebbe già conoscere bene l’attrezzatura e sapere quale genere di animale sarà possibile fotografare. Occorrerà sapere che quella specie, a esempio, può correre il rischio di essere predato dalla poiana che hai visto sorvolare il territorio. Pur non essendo esclusa la sorpresa, dunque, lo scenario dovrebbe almeno essere preventivato. Dati questi presupposti, emergeranno i rudimenti studiati o già sperimentati. Una regola basilare, che riguarda il tipo di inquadratura in funzione della pubblicazione, riguarda la collocazione dell’animale nella scena. Se si restringerà troppo il campo l’osservatore non capirà se si sia davvero in campo aperto e potrà dedurre che l’animale sia in gabbia, se non addirittura fotografato da morto, barbaramente ucciso e impagliato. Non che la tassidermia, o imbalsamazione, la pratica che ci deriva dagli antichi egizi non possa svolgere un ruolo utile, educativo, ma è chiaro che sarebbe il caso di capire se nell’avvicinarsi a tale pratica si siano o meno rispettate le imprescindibili regole etiche. Di conseguenza occorrerà saper far notare che l’animale è vivo e vegeto e non minacciato o anche solo disturbato. Meno problematica la fotografia di animali conservati impagliati per ragioni scientifiche. Allora il contesto e soprattutto lo sguardo stesso dell’animale ritratto, sveleranno il senso della fotografia. Lo sguardo, quindi, è un elemento fondamentale e in genere rappresenta il fulcro dell’immagine. Saper attendere il momento giusto per scattare è fondamentale. Per ammirare straordinarie immagini di questo genere e apprendere le tecniche basilari si consiglia un giro su questo sito.

Per quanto attiene gli animali domestici è intuibile immaginarli nell’ambiente umano e in relazione con i componenti di una famiglia, in modo speciale con i bambini o colti in gesti che li caratterizzano (si pensi al gatto quando si gratta con la zampa o si lecchi). Da ciò si può giungere a una sperimentazione particolarmente creativa: ideare anche delle storie raccontate in pochi scatti. Alcuni rudimenti si possono apprendere per via intuitiva, già prima di iniziare a realizzare i primi scatti. Salta subito all’evidenza che in genere gli animali domestici sono più piccoli dell’essere umano. Non si potrà, pertanto, per l’evidenza dell’inestetismo, fotografarli vicino al padroncino, eccetto casi in cui l’azione giustifica quel genere di scatto. Basterà, quindi, sedersi, distendersi, riprendere solo una parte dell’essere umano e il problema sarà risolto. Questo tipo di fotografia è quello che maggiormente richiede dimestichezza con la fotocamera. L’animale non si metterà mai in posa, a meno che non sia un attore addomesticato da specialisti (si pensi a Lassie), pertanto la fotocamera andrà impugnata a regola d’arte altrimenti sarà quasi impossibile produrre fotografie non sfuocate. Molti consigli e altri articoli di approfondimento, si possono cogliere qui.

Si diceva che in genere gli animali domestici sono più piccoli del padrone. Ciò non vale per i cavalli e gli asini, ovviamente. Rispetto a questi quadrupedi, se la foto classica è quello in cui lo si riprende in natura, da solo o in branco e comunque apparentemente libero, mentre corre nel vento, o è impiegato a stretto contatto con l’essere umano, quella che forse dà maggiori soddisfazioni è nelle prestazioni sportive, le corse, a esempio, ma anche i pali.

Per scoprire un palio singolare, protagonista l’asino, si acceda qui e si potrà scoprire un palio apparentemente minore, che si svolge a Siena, ma che riserva sorprese a ripetizione ed è, oltretutto, al centro di un concorso fotografico annuale di particolare pregio.

Alessia Orlando e
Michela Orlando

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