Tutto il visibile è espressione, tutta la natura è immagine, è linguaggio e colorato geroglifico. Nonostante una scienza della natura molto evoluta, oggi non siamo affatto ben preparati, né educati a una corretta osservazione e, rispetto alla natura, ci troviamo piuttosto sul piede di guerra (Herman Hesse, Farfalle)
Sounds of laughter shades of earth/ Are ringing through my open views/ Inciting and inviting me/ Limitless undying love/ Which shines around me like a million suns/ It calls me on and on across the universe.
(Suoni di risate, ombre di vita/ squillano nelle mie orecchie aperte/ Mi incitano e mi invitano/ Un amore senza limiti e immortale/ che splende attorno a me come un milione di soli splendenti/ mi chiama in continuazione verso l’universo) (Across the universe, The Beatles)
MACROFOTOGRAFIA
La Natura gioca a rimpiattino con la vista degli esseri umani e forse sospetta l’incuria, la minaccia. Non è, però, difficile eliminare qualcuno dei veli che si frappongono tra noi e certi segreti. Basta una lente e quant’altro serva per fotografare solitamente, più qualche attrezzo impensabile. A volerla buttare via così, l’ultima parte della notizia, per chi non avesse mai fotografato quel che non si vede ma sia rimasto a bocca aperta davanti a certe immagini, si correrebbe il rischio di svilire il tema. Mettendolo bene a fuoco, ci si accorge di alcune confusioni terminologiche. Calma e gesso e si scopre ulteriormente che alla base c’è solo la necessità di differenziarsi, avvertita dall’industria fotografica. In realtà è la nota dolente delle grandi aziende, quelle che producono fotocamere e accessori per il mercato globale. Si potrebbe sostenere, invece, che parlando di macro e micro, si dica quasi la stessa cosa, anche se a lume di naso sembrerebbe siano posti agli antipodi. In realtà, concentrandoci sul soggetto o su una parte di esso: qualora lo si ingrandisca per poterlo ammirare, non si fa altro che realizzare una foto macro. Ecco che quel che avremmo considerato poco interessante, condizionati solo dalle piccole dimensioni, mostra capacità attraenti difficilmente notate usando la vista a dimensione umane. Ciò è possibile con l’ingrandimento in un rapporto codificato: si parla di macro fotografia quando il soggetto si presenterà alla vista, grazie al sensore, con le dimensioni effettive. Il rapporto di almeno 1:1, quindi, quello sarà il risultato dello scatto. L’ulteriore passo: stampare la foto. Naturalmente si seguiranno gli standard fotografici e, usando le dimensioni 10×15, ci si ritroverà con una foto a tutto foglio con messa a fuoco perfetta. Qualora ci fossero elementi più vicini al soggetto, così come per l’eventuale sfondo, si rileverà che sono fuori fuoco. Ciò conferisce fascino all’immagine e se questi meccanismi si applichino anche a eventuali basi di appoggio del soggetto, la foto ne guadagnerà in termini di fascino. Si immagini un insetto che adesso, nello scatto macro, si vedrà grande e si noteranno perfettamente i suoi particolari di forme e colori. Esso appare anche pesante, talvolta minaccioso. Lo si immagini poggiato su un esile filo di erba, caso mai piegato in maniera da costruire una diagonale: il risultato sarà molto suggestivo. Immagini del genere sono facilmente reperibili nel web.
Con ottiche capaci di far realizzare rapporti più grandi e che, quindi, consentiranno di ingrandire i soggetti, si effettueranno fotografie micro. Attraverso questa strada si giunge anche alla terza possibilità: il close – up che si occupa di far emergere un particolare o un primo piano del soggetto. Ciò implica che il rapporto di sia modificato. È possibile conseguire questo risultato con le fotocamere che si trovano nella fascia bassa di prezzo e in realtà, in tal caso, non si realizza una foto macro, così come segnalano le icone e le scritte, bensì di close – up. Non si tratta di una questione di lana caprina: la qualità della foto, essendo stato ingrandito il soggetto, è inevitabilmente ridotta. Ciò non toglie, ovviamente, che si potrà ammirare lo stesso qualcosa di affascinante. Accade proprio grazie all’ingrandimento, attraverso cui si eliminano i veli interposti tra noi e le bellezze nascoste della natura.
Inutile dire che anche in questa sezione fotografica ci siano dei problemi da risolvere. Qualcuno ci riguarda direttamente: se si è pigri o si ama restare fino a tardi tra le lenzuola, è meglio abbandonare l’idea di fotografare ciò che ci è nascosto e si perde tra le pieghe della vita quotidiana. L’ora migliore per fotografare è proprio quella, la mattina, quando i fiori si dischiudono e gli insetti sono ancora immobili, in attesa che si esca dal torpore e ci si liberi del peso della rugiada. Altri problemi si potranno risolvere con espedienti abbastanza banali e non a caso tra gli attrezzi essenziali ci deve essere una pinzetta (potrà servire per aiutare un fiore a dischiudersi, spostare delicatamente l’insetto o ruotare la foglia dove fa siesta e così via). Essenziale sarà qualcosa per spruzzare l’acqua che, soprattutto se miscelata al miele, attirerà gli insetti. Il problema della luce potrà essere risolto in modi non costosi: un foglio bianco o di carta argentata … Per quanto attiene, invece, alle fotocamere: le reflex sono adattissime, dotate quasi tutte di quanto serva. In testa alle esigenze da assolvere si potrebbe porre quella di evitare il micro – mosso che rappresenta il problema più grande. È sufficiente la funzione di sollevamento dello specchio, poiché ciò evita le vibrazioni che sarebbero inevitabili, qualora si sollevasse mentre si scatta. Altre funzioni si potranno scoprire nella propria fotocamera e rappresentano strumenti davvero utili. Per questo conviene conservare e consultare il manuale dì uso. Nessun problema vero qualora lo si sia perso: di solito nel web è possibile reperirlo. Una funzione utilissima è il Live vie. Consente di ingrandire un dettaglio prima dello scatto, dando modo di mettere a fuoco perfettamente anche in manuale.
Qualora si volessero approfondire questi temi e integrare corredando le nozioni con aspetti meno noti, si potrà ricercare su: I° La Macro naturalistica ambientata, dove assumono rilevanza maggiore la composizione e tutto ciò che emerge a diaframmi molto aperti: colori, luce, effetti fuori fuoco. È in questa sezione che si potrà fare emergere il proprio approccio artistico.
II° La Macro naturalistica spinta. Qui interesseranno di più i dettagli e sarà inevitabile l’uso di accessori adeguati alle attese.
In ogni caso, come emerge da quanto detto, questo genere fotografico si può praticare anche senza apparecchiature complesse e costose. Nel web ci sono validissimi consigli improntati sia al rispetto di esigenze economiche che etiche. Le prime, ovviamente, sono rilevanti per i comuni mortali, che orgogliosamente rivendicano il diritto di coltivare le proprie passioni, ma le ultime sono assolutamente da condividere: qualora si dovesse scattare una bellissime fotografia al prezzo di danneggiare un fiore o un animale, meglio lasciar stare.
Volendo far lievitare la propria competenza, si consiglia l’imperdibile sito di Antonio e Alfonso Giordano che, con un approccio molto pratico, insegnano quanto occorra e dove si può leggere: La macrofotografia o macro fotografia di insetti e fiori è oggi alla portata di tutti e spesso basta una semplice fotocamera digitale di fascia media o economica per cogliere immagini naturalistiche con dettagli a volte inimmaginabili. È qui. Una community, invece, la si trova qui.
Alessia Orlando e
Michela Orlando