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Ercolano riparte dai beni confiscati

Ercolano è diventata famosa nel mondo dapprima per l’efferata azione criminale delle famiglie Ascione e Birra che si contendevano il territorio e poi per l’azione militare ed investigativa di smantellamento di quel sistema criminale. Tanto da guadagnarsi l’appellativo di città deracketizzata, di città anticamorra.

Il riutilizzo dei beni confiscati nella città degli Scavi mantiene una media molta alta rispetto ad altre città del resto del Paese, non solo per la quantità di beni riassegnati, ma anche per la qualità, per le realtà nate e sviluppatesi all’interno dei beni stessi o comunque che hanno fatto di un bene confiscato il punto di riferimento, un baluardo di legalità. Scriverlo da un bene confiscato, uno di quegli esempi portati sopra, potrebbe sembrare autoreferenziale. Radio Siani e Casa Mandela in corso Resina e l’appartamento del parco San Luigi divenuto sede dell’associazione antiracket sono queste realtà.

Il numero dei beni confiscati alla camorra riutilizzati ad Ercolano potrebbe presto salire a quattro, in quanto l’amministrazione starebbe pensando di restituire alla collettività l’appartamento confiscato a Costantino Iacomino, gregario del clan Birra, il cui fulcro era in via Cuparella, alle spalle della sede di Radio Siani, che a sua volta era la casa del ras dell’omonimo clan Giovanni Birra.

L’appartamento che fu di Iacomino si trova al civico 111 di via Marconi, praticamente di fronte la nuova sede del palazzo di Città, intitolata alla memoria del giudice Paolo Borsellino. Un concatenazione di fatti che potrebbe far invidia ai migliori sceneggiatori cinematografici, ma che corrisponde al reale ciclo dei fatti di questa città.

Cosa fare fattivamente dei poco più di cento metri quadrati di via Marconi ancora stato definito. Oggi è già nella gestione dell’agenzia nazionale per l’amministrazione e la gestione dei beni confiscati che poi la dovrà affidare ad un’associazione o ad una cooperativa. La stessa agenzia ha chiesto all’amministrazione comunale se avesse già un’idea rispetto a quel bene. “Noi abbiamo pensato ad un centro di diffusione della cultura della legalità – dichiara ai nostri microfoni l’assessore alla Legalità Ferdinando Pirone – che nella società odierna è fondamentale data la grande incertezza diffusa”: Rispetto al bene di via Marconi Pirone ha anche un’idea sua, già sperimentata in altri comuni, che vorrebbe la realizzazione di “un avviso pubblico rivolto ad associazioni e cooperative che lavorano nel terzo settore e principalmente sui temi della legalità”.

Ad Ercolano ci sono anche altri beni confiscati alla camorra. “Abbiamo da poco visionato un altro bene su richiesta dell’agenzia – dice Pirone – che si trova in contrada Castelluccio. Si tratta di un rudere con poco terreno annesso situato anche in una zona molto complicata da raggiungere. Ma su questo l’agenzia non ci ha chiesto di manifestare proposte”. Il bene in questione era stato sottratto a Giovanna Taurasi, una prestanome del clan Vollaro.

Ciro Oliviero

 

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