Nella consueta relazione al parlamento la Direzione investigativa antimafia fa il punto sulla trasformazione delle organizzazione criminali. Secondo la Dia ci sono “segnali che, sembrano propendere verso derive di scontro ancora da decifrare”.
Per quanto concerne le singole organizzazioni criminali i dati della cronaca rivelano che la camorra è la prima per violenza fra clan, dati i dieci omicidi tra clan, mentre quattro se ne contano per la sacra corona unita, tre nella ‘ndrangheta e due nella mafia siciliana nell’anno in corso.
Nel rapporto si legge anche che la ‘ndrangheta è l’organizzazione criminale che oggi ha il più alto tasso di rischio di infiltrazione negli enti locali. A testimoniare quanto scrive la Dia anche il fatto che sia proprio la Calabria la regione con il maggior numero di comuni sciolti per mafia. E in particolare nella provincia di Reggio Calabria, dove “ancora una volta, la pervasiva capacità della ‘ndrangheta di infiltrarsi nel settore degli appalti pubblici condizionandone i meccanismi di regolazione”, si legge nel rapporto.
La ‘ndrangheta è riuscita a creare con un “modus operandi che costituisce la più rilevante minaccia della matrice ‘ndranghetista esportata anche in altre regioni. Le vulnerabilità che, ormai da tempo, affliggono il sistema amministrativo locale calabrese, sono sintomo di una emergenza che non accenna ad essere contenuta e che richiede costante vigilanza e sinergica coralità nelle risposte istituzionali”, si legge ancora nel rapporto della Direzione investigativa antimafia.
Ciro Oliviero
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