Portici. Si sono celebrati questa mattina alle 10.30 nella chiesa del Ss. Redentore i funerali del 75enne pensionato deceduto per colpi d’arma da fuoco lo scorso lunedì in via Scalea a Portici. I colpi di pistola che hanno ucciso Mariano Bottari non erano destinati a lui, che invece rincasava dopo aver fatto la spesa.
Stamattina la chiesa di Portici, sita a pochi decine di metri dalla sua abitazione ed anche dal luogo del misfatto, era gremita in ogni ordine di posto, anche sul sagrato e fuori dei cancelli. Oltre alle istituzioni politiche e militari erano presenti anche molto amici, conoscenti e vicini di casa di Bottari. I familiari affranti dal dolore hanno portato anche la propria testimonianza al termine della celebrazione presieduta da don Tonino Palmese. La prima a parlare è stata Silvana Bottari, la figlia più giovane della vittima, la quale ha detto che “è come se avessi ricevuto una pugnalata proprio dalla mia città”. Ha poi portato dall’altare un proprio pensiero anche Ciro Iacone, il maggiore dei nipoti di Bottari, il quale ha detto che “sarà compito nostro onorare i valori che mi ha insegnato mio nonno”.
Nel corso dell’omelia don Tonino Palmese ha richiamato l’attenzione anche dei killer, chiedendo loro di uscire allo scoperto. Il sacerdote salesiano ha anche aggiunto, rivolgendosi ai familiari di Bottari, che “quello di questa mattina non sarà l’ultimo incontro che avremo. Noi vi saremo vicini e vi supporteremo”.
Al di fuori della chiesa erano presenti anche i genitori di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ucciso a Roma negli scontri antecedenti la finale di coppa Italia Napoli-Fiorentina.
Ciro Oliviero
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