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Padova, crocefisso in ogni ufficio pubblico

Il neo sindaco di Padova Massimo Bitonci ha annunciato di aver acquistato e regalato ad ogni ufficio pubblico della città il crocefisso e che tenerlo affisso nei luoghi di lavoro comunali sarà un obbligo. 

“Ora in tutti gli edifici e scuole un bel crocifisso obbligatorio regalato dal Comune. E guai a chi lo tocca”, ha scritto sui social network l’esponente della Lega.

Non solo le scuole come previsto in Italia da due regi decreti del 1924 e del 1928, nonostante non esista una normativa generale che lo imponga, a differenza dei tribunali, dove l’obbligo è previsto da una circolare ministeriale.

L’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche è un’antica tradizione dei Paesi a maggioranza cristiana, a differenza della Francia, dove è espressamente proibita dalla legge l’esposizione dello stesso nelle scuole pubbliche dagli inizi del ventesimo secolo. Tra i Paesi dove il crocefisso è presente figurano la Grecia e l’Austria (dove però è necessario che nelle aule ci sia oltre metà degli alunni di una delle confessioni cristiane). In Svizzera è stato presente nel comune ticinese di Cadro fino alla decisione nel 1990 del tribunale di rimuoverlo perché, come si legge nelle sentenza, “lo Stato ha il dovere di assicurare la neutralità in ambito filosofico-religioso della sua scuola e non può identificarsi con una confessione o religione. Deve evitare che studenti e studentesse siano offesi nelle loro convinzioni religiose dalla continua presenza del simbolo di una religione a cui non appartengono”.

Ciro Oliviero

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