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5 novembre: 3 vittime al Sud

5 novembre 2011 – S. Maria la Carità (NA)

La sera del 5 novembre, verso mezzanotte, il giovane veterinario Carlo Cannavacciuolo, 27 anni, è con gli amici e con la fidanzata a festeggiare il suo onomastico a Santa Maria La Carità, piccolo centro nei pressi di Castellammare di Stabia. 
Dopo i festeggiamenti e la serata trascorsa con gli amici, Carlo va via con la fidanzata e  prima di rientrare a casa decide di fermarsi  in via Ponticelli. 
Mentre Carlo e la fidanzata sono fermi in auto, due banditi con il volto coperto e armati di pistola si avvicinano alla vettura e  uno dei due infrange il finestrino con il braccio. Il gesto violento e inaspettato provoca  la reazione istintiva di Carlo che tenta di fuggire inserendo la retromarcia. A quel punto uno dei rapinatori fa fuoco ferendo mortalmente il giovane. Un proiettile lo colpisce al braccio e l’altro al cuore.

 

5 novembre 1986 – Licola (NA)

Il 5 novembre 1986 Mario Ferrillo, impresario teatrale, 41 anni, viene ucciso a Licola, sul litorale domizio, a causa di un tragico scambio di persona. Quel pomeriggio Mario era nel negozio di un suo vecchio amico, Francesco, quando due uomini armati irrompono nel locale. I sicari cercano un certo Gennaro e credono di individuarlo proprio in Mario. Otto colpi di pistola partono in successione.  Mario muore sul colpo, mentre l’amico Francesco non sarà oggetto della violenza dei killer. Mario Ferrillo era sposato e padre di quattro figli.

 

5 novembre 2010 –  Casoria (NA)

Il 26 ottobre 2010, durante un agguato all’Unicredit di Casoria perde la vita il vigilantes Gerardo Citarella, 43 anni, di Nocera Inferiore, e rimane gravemente ferito un collega di quest’ultimo, Giuseppe Lotta, residente a Scafati. L’uomo morirà il 5 novembre in ospedale.
Secondo le ricostruzioni effettuate dai carabinieri della compagnia di Casoria, coordinati dal capitano Gianluca Migliozzi, intorno alle 10:30 di quel 26 ottobre un commando composto da 6 banditi assalta il blindato portavalori che preleva danaro contante dalla filiale Unicredit di Via Guglielmo Marconi. Nel corso del conflitto a fuoco che ne deriva, rimane ferito ad una gamba anche un passante, Antonio Caputo. Gerardo, sposato con Rosa Pecoraro e padre di due ragazzi, muore sul colpo, mentre Giuseppe si spegnerà 10 giorni dopo a causa delle ferite riportate alla coscia destra e ai polmoni.

 

FONTE: Fondazionepolis.regione.campania.it

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