Ogni anno il 2 novembre c’è l’usanza di creare reti di parcheggi abusivi in prossimità del cimitero.
Una livella rivisitata in chiave moderna (ma poi nemmeno così tanto nuova) che ci fa riflettere su una delle maggiori speculazioni della nostra società che si incrementano oltremodo in occasione delle festività del 1 e 2 novembre: le attività abusive a carattere estorsivo.
Il mancato controllo su queste situazioni crea un disagio immenso a chi, nel pieno rispetto della legalità, non intende innescare maggiormente questo ciclo vizioso.
Ma ai più sembra non importare la questione, forse perché non ci si rende conto della gravità di tale operato. Si tende a considerare il parcheggiatore abusivo come un povero sfaccendato che cerca di “racimolare qualche spicciolo” senza apportare danni a nessuno. Ma non è così, il parcheggiatore abusivo non chiede l’elemosina ma estorce denaro: c’è chi in modo intimidatorio costringe gli utenti a pagare per evitare danni al veicolo, chi chiede i soldi anche se l’auto è regolarmente sostata nelle strisce blu per non parlare di casi in cui si è sfociato in situazioni ben più pericolose e dei controlli camorristici che sono alle spalle di questo sistema.
Questo tipo di “professione” senza alcuna autorizzazione e titolo per tale esercizio si svolge spesso sotto gli occhi di tutti, istituzionali e non, nel pieno silenzio. A Frattamaggiore le aree coinvolte da questa pratica illecita a ridosso del cimitero e dove è stato richiesto maggiore controllo, sono via Lupoli, viale Raffaello, via Ugo Foscolo e Corso Giuseppe Mazzini. Così come ha dichiarato a più riprese il presidente dell’associazione Luca De Cristofaro: “Appare ormai ovvio un intervento radicale da parte delle istituzioni locali e dei numerosi corpi di forza pubblica territoriali che nulla fin d’ora hanno fatto per estirpare questa indecente nonché indecorosa attività illegale ed estorsiva dell’esercizio abusivo della professione di parcheggiatore, che si intensifica nei primi giorni di novembre”.
Che la legalità non venga seppellita, anche se ci provano di questi tempi.
Associazione Sottoterra