Ercolano. Si torna a sparare nella città degli scavi, si riaccendono le vecchie faide in una città che credeva, di essere vicina alla liberazione dai problemi legati alla camorra e al malaffare. I cittadini erano coscienti che non bisognasse mai abbassare la guardia, che questo cancro, che ha divorato la città per anni ci mette poco a riformarsi stringendo nuovi accordi, e creando una nuova gerarchia da seguire, l’agguato della scorsa sera in via mare ha improvvisamente riacceso le paure dei tanti cittadini onesti. Nei bar nei negozi in ogni angolo della città non si fa altro che parlare dell’assassinio di Antonio Maiorano, sembra che gli ercolanesi che sono stati costretti a vivere in una città dove regnava una sorta di rassegnazione alla contabilità degli omicidi, in quest’anno in cui le strade del loro paese non si sono macchiate di sangue si sono disabituati dividere in due la propria vita, da una parte il quotidiano e dall’altra la guerra tra i clan con gli agguati. “ Non riesco ancora a credere che si è tornato a sparare -spiega una signora residente in via Panoramica- nell’ultimo anno ho iniziato a sentirmi più sicura, se per caso mi trovavo a passare nel centro storico di sera non avevo più il timore che da un momento all’altro avrei potuto trovarmi coinvolta in qualcosa di spiacevole. Quello dell’altra sera spero come ho detto anche ai miei figli sia un episodio isolato, per Ercolano è stato fatto tanto dalle forze dell’ordine e spero con tutte le mie forze che la città non ripiombi nella triste situazione di prima, spero questo non solo è per me che sono ormai adulta ma per i giovani di questa città, che sull’operato di carabinieri e polizia, in un a paese libero devono costruire il proprio futuro. La città sembra veramente addolorata, infatti sono proprio i cittadini ad aver dato ad Ercolano la forza giusta per avviarsi al riscatto, infatti nell’ex feudo borbonico e la vittoria contro i clan è stata un’azione come più volte ha spiegato l’ex sindaco iniziata dal basso.
Carla Cataldo