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TERRA LIBERA: IL SOGNO DI DON DIANA

 

L’anticamorra come fonte di sviluppo del territorio. Radio Siani presenta “Le Terre di don Peppe Diana”: il bando per la nuova cooperativa.

Da giovani verso i giovani, da un bene confiscato alla camorra agli altri beni liberati. Radio Siani, l’emittente web anticamorra promuove il bando per la costituzione della cooperativa sociale “Le Terre di don Peppe Diana – Libera Terra”, per la gestione di beni confiscati nei comuni di Cancello ed Arnone, Carinola, Castel Volturno, Pignataro Maggiore e Teano. L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto “La mozzarella della legalità”, finanziato dalla Fondazione per il Sud.

Lunedì 8 marzo alle ore 13 presso la facoltà di Agraria a Portici, nel complesso Mascabruno, Dipartimento di Idraulica AULA D, avrà luogo la conferenza di presentazione del bando. Interverranno: Mauro Baldascino (associazione Verso Le Terre di Don Peppe Diana, Fabio Giuliani (Libera Campania), Vanda Spoto (Agenzia Cooperare con Libera Terra), Giuseppe Scognamiglio (Radio Siani) Nino Daniele (Sindaco uscente di Ercolano e Presidente ANCI Campania), Vincenzo Cuomo (Sindaco Portici), Sergio Vigilante(Presidente Associazione Antiracket e Antiusura Portici)
Raffaella Ottaviano (Presidente Associazione Antiracket “Ercolano per la Legalità”).

«Attraverso il bando pubblico intendiamo favorire le capacità, i talenti e le professionalità locali al fine di selezionare un gruppo di giovani che, – spiegano gli organizzatori- dopo una fase di formazione e di start-up, concretizzerà il piano d’impresa della prima cooperativa Libera Terra in Campania, insieme a quanti vorranno condividere il percorso di riscatto del territorio».

Quattro sono le figure professionali richieste: un operaio agricolo trattorista, un operaio aiuto casaro, un agronomo o agrotecnico o perito agrario, e un responsabile prodotto. Particolare attenzione verrà data alla formazione dei candidati, nonché assistenza psicologica ai vincitori della selezione.
«La vera vittoria sulla camorra non è la confisca di un bene, ma la sua riutilizzazione- affermano i giovani di Radio Siani- L’anticamorra può e deve essere fonte di sviluppo in un territorio martoriato come il nostro».

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