Stiamo parlando di pezzi d’arte come un De Chirico, due Fontana, un Guttuso, Dalì, Sironi e Carrà, apposti in cucine, soggiorni, bagni e sparsi così nelle case del boss dei videopoker Gioacchino Campolo, che amava ostentare così la sua ricchezza e la sua presunta conoscenza dell’arte italiana, presunta perché molti …
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