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Vittime innocenti: 6 novembre

  • 1981 Sebastiano Bosio
  • 1989 Pasquale Miele
  • 1992 Giovanni Panunzio
  • 2004 Antonio Landieri
  • 2018 Emanuele Reali

1981
Sebastiano Bosio
Primario di 52 anni
Ucciso a Palermo

Il primario Sebastiano Bosio, venne ucciso all’uscita dal suo studio da due sicari, colpito da quattro pallottole di una pistola calibro 38.

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Il motivo della sua uccisione, secondo anche le testimonianze di alcuni pentiti, stava nel fatto che Bosio avrebbe curato in modo superficiale o comunque sbrigativo alcuni boss della mafia accorsi da lui dopo essere stati vittime di scontri a fuoco e di aver curato criminali della cosiddetta fazione della mafia perdente, uscita poi sconfitta dalla seconda guerra di mafia, tra cui Totuccio Contorno. Si scoprì poi in seguito, grazie anche ad indagini più accurate, che Bosio aveva avuto una diatriba, almeno telefonica con l’allora direttore sanitario della struttura, Giuseppe Lima, fratello del più noto Salvo, ucciso poi nel 1992 dalla stessa Cosa Nostra poiché prometteva che sotto il suo comando avrebbe potuto svolgere loro delle operazioni privilegiate.

1989
Pasquale Miele
Di 28 anni
Ucciso a Grumo Nevano (NA)

La sera del 6 novembre, Pasquale Miele fu trucidato con un colpo di fucile per essersi rifiutato di pagare il racket. Quella sera, il giovane si trovava a casa con la sua famiglia, a Grumo Nevano (NA).

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Di fuori diluviava così, passate le 22:00 i genitori Anna e Tammaro, fecero il giro di casa per chiudere finestre e balconi. Perlustrando le stanze si accorsero che una finestra aveva il vetro rotto: pensarono che fosse colpa del vento e del temporale e chiamarono anche Pasquale per farsi aiutare. Il ragazzo si avvicinò alle imposte e proprio in quel momento si udì un altro boato e Pasquale cadde all’indietro sul corpo del padre finendo entrambi a terra. Quando i genitori si voltano si accorsero che il figlio era stato colpito alla gola. Provarono a fermare il sangue ma il giovane fu colpito da un proiettile di fucile a canne mozze che gli aveva dilaniato il petto tra il torace e il collo. Pasquale spirò in breve tra le braccia del padre e della madre. La famiglia Miele gestiva un maglificio proprio sotto casa. Da mesi la camorra locale aveva fatto più volte richieste estorsive alle quali Pasquale si era rifiutato di cedere. Inoltre, il giovane non disse nulla al fratello Giuseppe per non farlo preoccupare dato il momento delicato che affrontavano. Pasquale aveva fissato la data di matrimonio per l’anno successivo.

1992
Giovanni Panunzio
Costruttore di 51 anni
Ucciso a Foggia

Giovanni Panunzio fu un costruttore italiano vittima innocente di mafia. Per il suo sacrificio gli è stata intitolata una piazza e l’associazione in suo nome continua ancora oggi a diffondere nel foggiano i valori di legalità e giustizia. Giovanni aveva deciso di non piegarsi alle richieste di estorsione della mafia pugliese, collaborando con la giustizia a un’indagine che aveva condotto in manette 14 persone. Il suo senso di legalità gli fu fatale. Il 6 novembre mentre si trovava sulla sua Y10 i killer gli spararono uccidendolo.


2004
Antonio Landieri
Di 25 anni
Ucciso a Scampia (NA)

Antonio Landieri era un giovane ragazzo che viveva a Scampia. A causa di complicazioni dovute al parto, venne colpito da una paralisi infantile che gli procurò numerose difficoltà motorie. Nel 2004 venne ucciso dalla Camorra con due proiettili alla schiena in un agguato nel rione “Sette Palazzi” dove abitava, durante la prima faida di Scampia. È la prima persona con disabilità, vittima innocente, uccisa dai clan. Fu scambiato, insieme ai suoi cinque amici, per un gruppo di spacciatori del rione. I suoi compagni furono tutti feriti alle gambe, mentre Antonio, a causa della sua difficoltà motoria fu l’unico a non poter scappare e per tale ragione fu raggiunto dai sicari.


2018
Emanuele Reali

Carabiniere di 34 anni
Ucciso a Caserta

Emanuele Reali, carabiniere, è morto schiantato da un treno a Caserta mentre inseguiva il quarto autore di un furto, l’ultimo ancora da arrestare.