Nell’intervista Yacoub Diarra parla della schiavitù nel suo Paese, la Mauritania, dove lui stesso ha patito per cinque mesi questa situazione a seguito di una manifestazione nella quale i rappresentanti dell’Ira Mauritania (Iniziativa per la Rinascita del Movimento Abrogazionista contro la Schiavitù) bruciarono le interpretazioni dei libri sacri della religione islamica. La decisione fu presa, come spiega lo stesso Diarra, perché secondo il suo gruppo i codici Malukita della religione islamica non permettono la parità tra le persone.
Venerdì 27 aprile 2012 inscenarono la protesta, nel corso della quale, oltre a bruciare i libri sacri pregarono, cosa non permessa dalla religione islamica, reato punibile con l’apostasia secondo la Sharia e con la pena di morte, come ha raccontato Diarra anche nel documentario della Cnn.
Le disuguaglianze alle quali fa riferimento Diarra riguarda esclusivamente l’etnia Ratin, quella alla quale appartiene anche lui, e che è composta, per nascita, in base a densità di nero della propria pelle. E sono loro a poter diventare schiavi, nonostante siano in numero maggiore rispetto ad altre etnie nell’intero Paese africano. Inoltre in Mauritania vige una legge che prevede che qualora uno schiavo avesse dei beni di sua proprietà, alla morte questi andrebbero al suo padrone e non in discendenza ad eventuali suoi parenti od eredi prestabiliti. Certificato che la Mauritania sia il primo Paese al mondo per la pratica della schiavitù, ancora nel 2014. Queste leggi, come spiega Yacoub Diarra, sono fatte valere dai poteri forti, principalmente da quelli religiosi.
Per la cancellazione di queste ed altre leggi razziste e schiaviste si batte da trent’anni Biram Dah Abeid, leader di Ira Mauritania e vincitore del Front Line Defenders 2013 per i diritti umani. Oggi Abeid è candidato alla presidenza della Repubblica Islamica di Mauritania a capo del movimento Ira Mauritania. Le elezioni si terranno il prossimo 21 giugno e con la diffusione di queste notizie, che sono documentate, il movimento Ira Mauritania cerca di portare all’attenzione del maggior numero di persone possibili la verità dei fatti.
Yacoub Diarra è il portavoce di Ira Mauritania in Italia, dove il movimento è costituito in forma di A.p.s. (Associazione di Promozione Sociale) dal novembre del 2011 su iniziativa di alcuni attivisti e si batte per il monitoraggio e la tutela dei diritti umani in relazione al contesto mauritano.
Ciro Oliviero