24 settembre 2004 Locri (RC). Muore in ospedale Massimiliano Carbone a seguito delle ferite riportate nell’agguato mafioso del 17 settembre.
E’ il 17 settembre del 2004 e come ogni venerdì sera Massimiliano veste scarpette e pantaloncini e con gli amici s’impegna in una sfida a calcetto. E’ un appuntamento fisso, l’occasione migliore per colpirlo. Lo aspettano sotto casa. Uno fa la guardia alla via d’accesso e quida il killer, appostato dietro a un muretto che cinge il cortile interno del condominio. Gli basta salire su un masso per avere una visuale perfetta degli ultimi metri che conducono all’androne.
Massimiliano e il fratello arrivano in auto, superano il cancello, parcheggiano. Il bersaglio è a pochi metri, basta un solo colpo per ferirlo a morte. I pallettoni, esplosi da un fucile calibro 12 a canne mozze, si fanno largo sul fianco di quel ragazzone di trent’anni.
Attorno alle venti e venti l’arrivo in ospedale a Locri. Massimiliano ha perso molto sangue, lo operano d’urgenza per rimettere apposto l’arteria femorale. E’ grave, ma può ancora farcela. Segue un secondo intervento, poi la situazione precipita e inizia una lenta agonia.
Muore la mattina del 24 settembre
Fonte: http://www.vittimemafia.it