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Vittime innocenti: 14 settembre

  • 1945 Calogero Cicero e Fedele De Francisca
  • 1982 Graziano Antimo
  • 1988 Alberto Giacomelli
  • 1990 Paolo Longobardi
  • 1990 Nicola Ciuffreda
  • 1995 Giuseppe Cilia
  • 2015 Enza Avino

1945
Calogero Cicero e Fedele De Francisca

Carabinieri di 40 e 34 anni
Uccisi a Favara (AG)

Calogero Cicero e Fedele De Francisca furono due carabinieri uccisi nel corso di uno scontro a fuoco con alcuni banditi di Palma di Montechiaro a Favara.


1982
Antimo Graziano
Brigadiere di 45 anni
Ucciso a Napoli

Antimo Graziano era Brigadiere del Corpo degli Agenti di Custodia in servizio presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale. Il 14 settembre, mentre rientrava dal servizio con la propria autovettura, venne ucciso da tre sconosciuti con numerosi colpi d’arma da fuoco.

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Nel corso delle successive indagini emerse il chiaro stampo camorristico dell’omicidio. Antimo dirigeva da sei anni l’ufficio matricola nel carcere di Poggioreale: un ufficio importante, dove vengono decisi i trasferimenti, i permessi e la destinazione di ogni singolo detenuto all’interno dei padiglioni del carcere. Ufficio sul quale da tempo “aleggiano” le attenzioni dei clan della camorra. Antimo Graziano già più volte era stato minacciato senza tuttavia mai cedere alle pressioni.

1988
Alberto Giacomelli
Magistrato di 69 anni
Ucciso a Trapani

Alberto Giacomelli resta ad oggi l’unico caso di magistrato in pensione assassinato dalla mafia. Nel 1985, poco prima di lasciare la toga, firmò il decreto di sequestro dei beni per Gaetano Riina, il fratello di Salvatore, lo spietato boss dei Corleonesi, il quale, quando si trovò a dover decidere con chi cominciare la sanguinosa guerra contro i rappresentati delle istituzioni, pensò di iniziare proprio da quel giudice che aveva osato firmare il sequestro. Andò in pensione il 1 Maggio 1987 e venne ucciso pochi mesi dopo in un agguato sulla provinciale.


1990
Paolo Longobardi

Di 8 anni
Ucciso a Casola (NA)

Paolo Longobardi, la sera del 14 settembre, si trovava insieme a suo padre Antonio, netturbino incensurato di 36 anni. I due erano appena entrati in camera da letto per cambiarsi dopo cena. Appena le luci si accesero, vennero massacrati con quattro colpi di fucile automatico da caccia da un killer nascosto sotto un ciliegio del giardino, a nemmeno venti metri di distanza dalla camera dove il bambino e suo padre erano appena entrati per cambiarsi d’abito. Il padre non risultò mai legato a nessuna fazione criminale e ad oggi il movente non è ancora chiaro.


1990
Nicola Ciuffreda
Imprenditore edile di 53 anni
Ucciso a Foggia

Nicola Ciuffreda è stato un imprenditore edile, ucciso nel suo cantiere in Via Eugenio Masi, a Foggia, a titolo di punizione esemplare per essersi rifiutato di pagare il racket delle estorsioni. E’ ricordato per essere stato il primo imprenditore edile del foggiano ad opporsi al racket.


1995
Giuseppe Cilia
Operaio di 26 anni
Ucciso a Comiso (RG)

Giuseppe Cilia venne ferito a morte a Comiso mentre si trovava in un deposito di mobili quando, il commando che aveva come obiettivo il proprietario del mobilificio, Giulio Ricca, con alcuni precedenti penali, fece irruzione.


2015
Enza Avino
Di 35 anni
Uccisa a Napoli

Nessun femminicidio fu più annunciato di quello di Enza Avino, braccata e uccisa dall’uomo che diceva di amarla dopo aver lasciato la caserma dei carabinieri per l’ennesima denuncia.

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Enza Avino venne uccisa da due colpi di arma da fuoco esplosi da una macchina in corsa, il 14 settembre 2015. La macchina era guidata da Nunzio Annunziata che, dopo aver esploso i colpi mortali, scese dalla vettura e portò via la borsa di Enza. Con il telefonino della donna chiamò poi il padre e il fratello di Enza annunciando che di lì a poco avrebbe ucciso anche loro. I familiari di Enza parlano di tragedia annunciata perché Enza, dopo la denuncia, era stata lasciata completamente sola.