Ercolano si sveglia all’alba, un elicottero a bassa quota sorvola il centro storico zona Miglio d’oro – Posta, in gergo popolare “for o pont” roccaforte storica del Clan Papale.
Un’operazione complessa, frutto di articolate attività investigative coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli, che ha rintracciato e tratto in arresto il “catturando” Michele Ciaravolo, 45enne latitante da circa venti mesi.
Al Ciaravolo era stato conferito un ordine di esecuzione penale per 416 bis emesso il 4 dicembre 2023 dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Napoli, per scontare una pena definitiva di 7 anni, 1 mese e 5 giorni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso.
Michele Ciaravolo non è nuovo alle cronache giudiziarie. Affiliato di rilievo del clan Papale, cugino del boss Luigi, era tornato in libertà nel 2018 dopo aver scontato otto anni di carcere nell’ambito dell’operazione «Bolla Papale» che aveva colpito duramente la cosca del clan reggente e ancora attivo dopo il sodalizio con gli Ascione e le guerre con i Birra – Iacomino.
Questa mattina alla prime luci dell’alba dopo aver tentato una breve fuga tra gli angusti vicoli e i tetti dei palazzi del Miglio d’Oro è stato accerchiato e tratto in arresto dai Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco e della Tenenza di Ercolano, coadiuvati dai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia, del Nucleo cinofili di Sarno e del Nucleo elicotteri di Pontecagnano.
Il Ciaravolo si nascondeva orami da tempo e come spesso accade si rifugiava dove si sentiva più al sicuro, nel proprio territorio, nel quartiere roccaforte, protetto dagli uomini del clan in libertà e dalla famiglia.
Si era ricavato nel sottoscala di un palazzetto degli anni ’30 il giusto nascondiglio per non destare troppi sospetti. Ma per fortuna anche questa volta la giustizia ha fatto il suo corso e l’ennesimo esponete che ha scritto soltanto pagine negative sulla città degli Scavi e del Vesuvio, è stato arrestato e trasportato in carcere a disposizione dell’A.G. competente.
La scarcerazione del Ciaravolo – così come quelle di altri esponenti di spicco come Ascione Pasquale fratello dei Boss Raffale e Mario Ascione, Michele Ascione figlio di Mario ucciso in un agguato nella guerra tra gli Ascione ed i Birra scarcerazione avvenuta fine 2024, Papale Ciro scarcerato agli inizi del 2025, Papale Luigi scarcerato a luglio 2025 arrestato nel 2013 dalla sezione operativa dei Carabinieri di Torre del Greco, Giorgio Di Bartolomeo e Mario Ascione rispettivamente genero e figlio di Raffaele defunto in carcere e Suarino Raffaele scarcerato nel 2023 – deve per un fattore destare la parte sana della città, le associazioni antimafia, sociali, culturali e religiose a non abbassare la guardia e continuare il lavoro che ormai da anni svolgono sul territorio.
Perché come ci insegna il grande Giovanni Falcone, c’è una fine ma ci può essere anche un nuovo inizio, sempre che si lasci il terreno di gioco con finanche il pallone.
L’operazione di questa mattina deve tranquillizzare la cittadinanza, perché le Forze dell’Ordine, capitanate dalla Compagnia di Torre del Greco guidate dal Maggiore Ruperto, hanno dato un segnale importante di controllo e presenza sul territorio, che deve invogliare la città a continuare sul percorso intrapreso di riscatto socio culturale ed economico, senza voltarsi indietro perché a guardare le spalle degli ercolanesi ci sono i sempre presenti Carabinieri.
Redazione