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Vittime innocenti: 24 maggio

  • 1982 Rodolfo Buscemi e Matteo Rizzuto
  • 1991 Domenico Archinà
  • 1991 Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano
  • 1994 Giovanni Simonetti
  • 2005 Gianluca Congiusta

1982
Rodolfo Buscemi e Matteo Rizzuto
Di 24 e 18 anni
Uccisi a Palermo

Rodolfo Buscemi indagava sull’omicidio del fratello Salvatore avvenuto nell’aprile del 1976: per questo si era trasferito nel quartiere di S. Erasmo a Palermo dove viveva il fratello e aveva cominciato a raccogliere prove. Si convinse che il mandante dell’omicidio del fratello fosse stato Filippo Marchese, boss di quel quartiere. L’insistenza di Rodolfo Buscemi diede fastidio a molte persone vicine al boss e iniziarono le minacce fino a quando il 26 maggio 1982, Rodolfo e il cognato Matteo Rizzuto, di soli 18 anni, furono rapiti e sparirono nel nulla.


1991
Domenico Archinà
Contitolare di azienda di 45 anni
Ucciso a Siderno (RC)

Domenico Archinà era contitolare di una delle aziende calabresi più note del settore della produzione olearia.


1991
Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano
Netturbini di 28 e 39 anni
Uccisi a Lamezia Terme (CZ)

Morivano Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano, entrambi netturbini. I due, oltre ad essere colleghi, erano anche grandi amici. Francesco, 40 anni, la notte lavorava sui camion della nettezza urbana, Pasquale, 28 anni, svolgeva il suo ruolo di spazzino di giorno.

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La sera del 23 maggio Tramonte chiese a Cristiano di accompagnarlo durante il suo turno visto che il collega non si era presentato. Il giovane, in nome dell’amicizia che li univa, accettò volentieri. I due uomini salirono a bordo del camion e cominciarono il loro giro. All’interno del veicolo era presente un’altra persona: Eugenio, l’autista della Sepi, l’azienda privata che si occupava della raccolta dei rifiuti. I tre giunsero all’alba nella zona di Miraglia, nell’ex comune di Sambiase, un posto di periferia. Durante il sorgere del sole i due operatori ecologici furono raggiunti dai loro carnefici i quali, con estrema freddezza e crudeltà, aprirono il fuoco servendosi di un mitra 7.62. Francesco e Pasquale morirono all’istante. Eugenio, invece, avvertendo il pericolo, saltò immediatamente giù dal camion e iniziò a correre il più velocemente possibile. Questa sua accortezza gli salvò la vita. La ‘Ndrangheta si servì di un duplice omicidio così truce per diffondere un messaggio molto chiaro: la gestione dei rifiuti nella regione spettava a lei, non doveva esserci alcuna intromissione.
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1994
Giovanni Simonetti
Avvocato di 50 anni
Ucciso a Gioiosa Ionica (RC)

Giovanni Simonetti era un avvocato civilista e penalista che dedicava gran parte della sua vita alla sua amata professione e alla sua famiglia. Il 24 maggio 1994 bussarono alla porta del suo studio, lui aprì e gli spararono. Ad oggi sono ancora ignoti movente ed esecutori.


2005
Gianluca Congiusta

Di 32 anni
Ucciso a Siderno (RC)

Gianluca Congiusta era al volante della sua auto quando venne freddato da un killer con tre colpi di lupara: morendo sul colpo.