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Vittime innocenti: 27 dicembre

  • 1896 Emanuela Sansone
  • 1919 Alfonso Canzio
  • 1972 Giovanni Ventra
  • 1989 Provvidenza Bonasera

1896
Emanuela Sansone
Di 17 anni
Uccisa a Palermo

Emanuela Sansone è stata la prima donna vittima di mafia. Emanuela era la primogenita di Salvatore Sansone e di Giuseppa di Sano, proprietari di una bottega di generi alimentari a Palermo nei pressi della zona Giardino Inglese. Aveva due fratelli, Salvatore e Giuseppe. La sera del 27 dicembre 1896, alcuni proiettili ferirono Giuseppa alla spalla e a un fianco ed uccisero Emanuela. Presumibilmente l’episodio fu una ritorsione per il sospetto che la madre di Emanuela li avesse denunciati per fabbricazione di banconote false. Dopo l’omicidio della figlia la donna iniziò a collaborare con la giustizia, divenendo di fatto la prima donna collaboratrice di giustizia.


1919
Alfonso Canzio
Sindacalista
Ucciso a Barrafranca (EN)

Alfonso Canzio fu un sindacalista italiano vittima innocente di Cosa Nostra. Nel primo dopoguerra guidò le lotte contadine riuscendo ad imporre contratti favorevoli ai lavoratori della terra firmando così la sua condanna a morte.


1972
Giovanni Ventra
Consigliere comunale di 58 anni
Ucciso a Cittanova (RC)

Giovanni Ventra era il consigliere comunale del Pci di Cittanova. Il 27 dicembre non fu ucciso per le sue attività politiche bensì fu una vittima innocente in quella conosciuta come prima guerra di faida di Cittanova. Una faida iniziata negli anni sessanta fra i Facchineri-Marvaso-Varone-Monteleone e i Raso-Albanese-Gullace-De Raco e di cui furono vittime anche dei bambini. Giovanni Ventra stava uscendo dalla sezione del partito in cui si recava ogni sera quando Giuseppe Facchineri, che transitava di lì, fu preso di mira da una scarica di fucile caricato a pallettoni. Facchineri fu ferito gravemente ma Giovanni Ventra morì sul colpo.


1989
Provvidenza Bonasera
Di 65 anni
Uccisa a Messina

In un quartiere di Messina, vicino al capolinea dell’autobus, il 13 giugno Provvidenza Bonasera, 65 anni, stava facendo la spesa in un supermercato di proprietà dei genitori di un boss mafioso, vittima designata dei killer. Quattro sicari armati arrivarono all’ingresso del supermercato con i volti coperti e cominciarono a sparare all’impazzata con un fucile a canne mozze. L’obiettivo riuscì a salvarsi mentre cinque persone tra clienti e passanti, rimasero feriti. Provvidenza fu ricoverata per mesi in ospedale soffrendo atrocemente per le ferite riportate ad una gamba fino a morire il 27 dicembre.