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Vittime innocenti: 11 novembre

  • 1986 Gennaro Galano
  • 1989 Gaetano De Ciccio, Domenico Guarracino, Gaetano Di Nocera e Salvatore Benaglia
  • 2010 Francesco Ligorio

1986
Gennaro Galano

Titolare di un bar di 53 anni
Ucciso a Napoli

Il racket uccide a Fuorigrotta, il quartiere-satellite di Napoli. Con due colpi di pistola alla testa e al petto, un giovane killer ha assassinato il proprietario di uno dei bar più noti e frequentati: un personaggio noto non solo nel campo del commercio, ma anche in quello della politica. Era infatti il segretario della sezione Fuorigrotta della Democrazia cristiana e negli anni scorsi era stato anche candidato alle elezioni amministrative. Gennaro Galano, 53 anni, titolare insieme con il fratello dell’ omonimo bar che si trova all’angolo tra piazza San Vitale e Viale Augusto, è stato colpito da distanza molto ravvicinata.


1989
Gaetano De Ciccio, Domenico Guarracino, Gaetano Di Nocera e Salvatore Benaglia
Di 38, 45, 53 e 53 anni
Uccisi a Ponticelli (NA)

La mattina dell’11 novembre 1989, all’interno del bar Sayonara di Ponticelli, si consuma un conflitto a fuoco tra bande rivali. L’agguato è deciso dai Sarno ed attuato da affiliati al clan Aprea per colpire il gruppo rivale capeggiato da Andrea Andreotti. Restano colpite sei persone, due appartenenti alle bande di camorra e quattro innocenti, completamente estranei agli ambienti e alle dinamiche criminali. Molti i feriti, tra cui una bambina. Le vittime innocenti colpite nell’agguato sono Gaetano De Cicco, Domenico Guarracino, Salvatore Benaglia e Gaetano Di Nocera.


2010
Francesco Ligorio

Di 18 anni
Ucciso a Brindisi

Francesco Ligorio era stato cresciuto dalla madre Mariangela e faceva lavoretti per sostenere la famiglia. Aveva da poco compiuto diciotto anni quando la mattina dell’11 novembre uscì di casa per andare a recuperare del ferro vecchio insieme ad un compaesano. Poco dopo le 5:30 del mattino, all’imbocco della statale 7 che collega Brindisi a Taranto, il furgone Fiat Iveco su cui si trovavano i due venne crivellato da otto colpi di kalashnikov, uno dei quali raggiunse Francesco, uccidendolo sul colpo.