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Chiusura scuola

di Livia Mongiello

La settimana scorsa era stata annunciata la zona rossa, molto prevedibile, visto che la situazione stava degenerando. Sono state chiuse le scuole, ma molte, come l’Istituto Iaccarino, avevano chiuso prima. Infatti quest’ultima era stata chiusa fino al 3 marzo poi, a seguito della dichiarazione del presidente De Luca, tutte le scuole campane sono state chiuse dal 1 marzo fino alla vaccinazione di tutto il personale scolastico. In Campania la didattica a distanza continuerà fino a al 6 aprile, dopo Pasqua. Nella nostra scuola c’erano oltre una ventina di casi e per saperne di più abbiamo intervistato il preside Luca De Simone:


Livia: Buon pomeriggio signor Preside e grazie di aver dato la sua disponibilità per rispondere a qualche nostra domanda


Preside: Buon pomeriggio

Livia: Come è la situazione generale della scuola?

Preside: La scuola è chiusa. Una scuola chiusa è la cosa peggiore che ci possa essere, perché la scuola non ha motivo di esistere se non può utilizzare tutte le attività che si fanno in presenza e questo è imprescindibile. Ovviamente, quando si fanno le lezioni a distanza, si riesce a fare qualcosa ma non c’è alcun paragone con la vera scuola.

Livia: Quindi la dad ha portato progressi?

Preside: Moltissimi progressi, non solo in campo scolastico ma anche nelle agenzie culturali, musei, parchi archeologici che si sono attrezzati per le visite virtuali. Ovviamente le videolezioni non sono paragonabili alla presenza, a distanza si possono fare integrazioni che secondo me saranno frequentissime nel futuro.

Livia: Quale è stato il momento più critico?

Preside: il momento più critico per me è stato l’autunno scorso perché è stato traumatizzante ancora di più dell’inizio. All’inizio abbiamo sottovalutato il problema, all’inizio siamo stati anche bravi a stare chiusi in casa perché pensavamo che si trattasse di un mesetto. Poi è passata l’estate e sembrava che tutto fosse finito e invece inizia la scuola, qualche caso in aumento e dà li poi è crollato tutto e quello è stato il momento peggiore, perché in quel momento c’è stata la consapevolezza di non aver risolto ancora niente, di stare punto e da capo.

Livia: Nel rapporto con il corpo docenti, come è cambiata la gestione delle informazioni?

Preside: A distanza mi manca molto il rapporto quotidiano veloce, cioè mi manca quel confronto di corridoio che avevo con gli insegnanti in presenza. A distanza si fa tanto ma è più difficoltoso dare informazioni rispetto a prima.

Livia: Qual è il messaggio che vuole dare a noi studenti, in special modo a quelli di 3ª media che quest’anno termineranno questo percorso?

Preside: È un messaggio un pò provocatorio. Io dico che la scuola dà ad ognuno quello che ognuno si aspetta dalla scuola, cioè molti ragazzi e anche molte famiglie sono legati all’esame, alla promozione ad andare avanti e tralasciano invece i contenuti, la crescita e quello che la scuola può dare. Se uno si aspetta dalla scuola soltanto il via libera per andarsene, avrà soltanto il via libera per andarsene e non porterà con sé niente. Se invece si aspetta dalla scuola una crescita, un aiuto a comprendere se stessi, a comprendere le cose e ad imparare ad andare avanti, avrà queste cose. Quindi bisogna slegarsi dal risultato finale, che quest’anno per altro è un risultato molto condizionato dalla situazione epidemiologica e cercare di arricchirsi di informazioni per poter avere un bagaglio di esperienza e di crescita.

Livia: Grazie signor Preside del tempo che ci ha dedicato e del bel messaggio.

Preside: Grazie a te è stato un piacere e spero che ci saranno più occasioni come queste in presenza.