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Pio La Torre e le confische alle mafie

Il 30 aprile del 1982 la mafia compie un attentato contro l’onorevole del partito Comunista Pio La Torre. Segretario regionale della Sicilia nonché dirigente delle lotte contadine e dirigente nazionale del partito, Pio La Torre era tornato in Sicilia. Duplice il motivo della sua presenza nella terra che gli aveva dato i natali. Quello principale era la lotta alla mafia, oltre alla mobilitazione contro l’installazione dei missili a testata nucleare a Comiso.

Sul contrasto alle mafia La Torre aveva elaborato il disegno di legge che fu convertito in via definitiva nel settembre dello stesso anno. La legge comunemente conosciuta come Rognoni – La Torre, che mira a contrastare le mafie sul piano economico, con la confisca dei beni immobili. La stessa legge che ha introdotto il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso nel codice penale italiano, e che ha istituito una Commissione parlamentare permanente di vigilanza e controllo contro le mafie.

Quel giorno con Pio La Torre morì anche Dario Di Salvo, suo collaboratore, che aveva accettato l’incarico pur consapevole dei pericoli a cui andava incontro stando vicino ad un uomo che gridava a voce alta il suo forte dissenso all’azione mafiosa.

Redazione

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