La povertà è essenzialmente di natura economica, causata in primis da crisi e disoccupazione, questo il dato emerso ieri in occasione del Portici Science Cafè. “In seguito ad alcune rappresentazioni marginalistiche – ha spiegato Enrica Morlicchio, Professore di Sociologia dell’Università Federico II di Napoli – si hanno situazioni di degrado estremo che portano al collasso di nuclei familiari che un tempo riuscivano a sostenere i momenti di difficoltà. Questa povertà è figlia di politiche di austerity e di spending review che hanno aggravato il dramma generale determinato dall’odierna crisi economica”. “Quello che emerge dal rapporto Caritas – continua Giancamillo Trani, vice direttore della Caritas Diocesana di Napol i- è un ‘paese a due velocità’: la povertà assoluta, ovvero quella riferita alle persone che non hanno praticamente niente, aumenta, ma non in tutto il Paese (dove si attesta al 7,9%) solo nel Mezzogiorno (12,6%). La situazioni è in costante peggioramento, con un vero e proprio crollo del potere di acquisto delle famiglie. I nuovi poveri si affiancano ai marginali di sempre; l’insicurezza sul futuro si tocca con mano. Ovunque”.
“Non esistono percorsi di impoverimento che non possono andare a ritroso ed essere invertiti – conclude Andrea Morniroli, della cooperativa sociale Dedalus – occorrono politiche ed interventi mirati al reinserimento lavorativo di chi ormai è escluso dal mercato del lavoro. Bisogna operare perché si affermino nuove rappresentazioni culturali che aiutino a superare i pregiudizi e a guardare ai poveri come a delle risorse. Bisogna puntare su logiche orientate alla prevenzione con politiche integrate che mettano in circolo alternative concrete per il riscatto, prevedendo strumenti diversi per i poveri”.
Portici Science Cafè