Tornando per la giornata di lavoro nell’agrumeto nel quale lavorano gli operatori dalla Valle del Marro – Libera Terra hanno constatato che erano stati sottratti frutti ed attrezzature. Un terreno confiscato alla ‘ndrangheta sul quale la cooperativa aveva iniziato la raccolta delle arance biologiche destinate al mercato.
Ad essere danneggiato anche l’impianto di irrigazione realizzato circa un anno fa, dopo che quello presente al momento della confisca era stato distrutto prima dell’assegnazione del bene alla cooperativa.
“La mafia tenta d’impedire il buon raccolto. Dopo la pessima e scoraggiante annata olivicola, tutte le nostre speranze si appuntano sulla vendita degli altri prodotti trasformati e sugli agrumi. Se il frutto – ha dichiarato il presidente Domenico Fazzari – dovesse rimanere invenduto e le ruberie mafiose dovessero continuare, le nostre difficoltà si aggraverebbero”.
Ciro Oliviero