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4 febbraio: Pietro Sanua

4 Febbraio 1995 Corsico (MI) – Ucciso Pietro Sanua, 47 anni, commerciante di frutta e verdura ai mercati e Presidente Provinciale Associazione Nazionale Venditori ambulanti.

Articolo del 21 aprile 1995 da archiviostorico.corriere.it

Fiori per un omicidio
Mafia delle licenze, nuove indagini sul delitto Sanua

di Fabrizio Gatti

Punti di contatto nell’ inchiesta anche con episodi della Duomo Connection

Cosa aveva scoperto Pietro Sanua? Le indagini sull’ omicidio del dirigente Confesercenti si avvicinano sempre piu’ a Milano. E potrebbero portare alla malavita imprenditoriale cresciuta sfruttando licenze, appalti e amicizie in Comune. Rispunta un nome che tanto scompiglio aveva portato tra gli uffici di Palazzo Marino: Duomo Connection, lo scandalo di qualche anno fa sui rapporti tra politici, funzionari e mafiosi di Cosa Nostra. Sanua, 47 anni, commerciante di frutta e verdura ai mercati, e’ stato ucciso il 4 febbraio a Corsico: a poche centinaia di metri dal deposito della Ferrarini Auto, la concessionaria Fiat che, caduta in mano ai clan, forniva le auto ai boss coinvolti nell’ inchiesta. Una pura coincidenza? Forse no. Perche’ una pista collega la Ferrarini al commercio dei fiori che proprio in questi giorni sta creando tanti grattacapi alla giunta del sindaco Marco Formentini. E si aggiunge alla vicenda della Milanflor snc, la societa’ legata fino all’ anno scorso al traffico di hashish e cocaina. E soltanto un’ ipotesi per ora. La polizia sta cercando riscontri. La trama ruota attorno alla scomparsa di un miliardo, il fallimento della concessionaria e l’ omicidio dell’ uomo che avrebbe dovuto raccogliere i soldi per il risanamento della societa’ . Una storia raccontata da mesi tra i fioristi vicini a certi affari. Lo stesso ambiente che Pietro Sanua era costretto a frequentare per il suo impegno sindacale, come presidente provinciale dell’ Associazione venditori ambulanti. E su cui si era ripromesso di portare un po’ di pulizia, come membro di una delle commissioni dell’ assessorato al Commercio. Forse Sanua ha detto qualcosa che non avrebbe dovuto sapere. O che, parlando con i colleghi, involontariamente ha fatto credere di sapere. L’ attivita’ della Ferrarini Auto e’ scritta nei lavori del pubblico ministero antimafia, Alberto Nobili. Secondo il racconto di un pentito calabrese, l’ arresto nel ‘ 90 di boss palermitani come Toni Carollo blocca il flusso dei soldi che ha garantito la gestione disinvolta della concessionaria. Letterio Sofio, figlio di un rapinatore vicino a Luciano Liggio, parte alla ricerca del finanziamento necessario per evitare di portare i registri in tribunale. Si parla di un miliardo. I soldi vengono raccolti. Ma poi spariscono, la Ferrarini fallisce. E Sofio, il 25 marzo ‘ 92, finisce ammazzato da due killer di Messina. Fin qui l’ inchiesta. Ma chi ha sborsato il miliardo? Entra in scena la mafia dei fiori. Nessuno fa nomi precisi. Ma la meta’ di quel finanziamento l’ avrebbero sborsata alcune societa’ che controllano il mercato tra Milano e Sanremo. Parola dei piccoli imprenditori che ben conoscono il settore. Legami con Cosa Nostra? Non sarebbero una novita’ : gia’ nel ‘ 75 lo stesso ambiente fu coinvolto nell’ indagine sul sequestro Alemagna. Mercoledi’ prossimo i presidenti dei gruppi in consiglio comunale decideranno se istituire, oltre a quella del Comune, anche una loro commissione d’ inchiesta. Il giorno dopo tocchera’ all’ assessore Cristina Gandolfi leggere la sua relazione in aula. Dure le critiche da Riccardo De Corato di An: “L’ assessore la chiama soltanto malaburocrazia? Era il modo di fare dei socialisti. Anche loro la chiamavano cosi’ . Ma la malaburocrazia ha nomi e cognomi. Se la magistratura ha il suo percorso, anche l’ amministrazione deve fare il suo lavoro”. Il leghista Roberto Ronchi ha invece inviato un’ interrogazione al ministro dell’ Interno: “Voglio sapere se il prefetto abbia mai avuto notizie in merito alla Milanflor”.

Foto da sosracketusurablog.wordpress.com

FONTE: vittimemafia.it

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