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Sì alla cannabis terapeutica in Puglia

Il Consiglio regionale della Puglia martedì 29 gennaio ha decretato all’unanimità di dare il via libera alla cannabis a scopo terapeutico negli ospedali della regione. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la proposta di legge che stabilisce le modalità di erogazione dei farmaci e dei preparati galenici magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche.

La legge regionale nasce in seguito ad una proposta del consigliere regionale Michele Losappio (Sel) composta di sette articoli e si pone l’obiettivo di disciplinare in modo più puntuale, semplificando i passaggi burocratici, la modalità di prescrizione ed uso del farmaco a partire dal piano terapeutico predisposto dal medico specialista del servizio sanitario regionale. Il trattamento potrà essere somministrato sia in ospedale pubblico che privato purché sia accreditato, e finanche a casa.

Ora la giunta regionale dovrà emanare gli indirizzi attuativi della legge, ma, assicura l’assessore alla sanità, Elena Gentile, il primo passaggio avverrà in una settimana e l’approvazione definitiva in un mese. L’approvazione della legge, salutata con soddisfazione da tutte le forze politiche in Consiglio, “ha lo scopo anche di porre a livello nazionale – spiega Gentile – il tema dell’uso dei cannabinoidi in un regime meno proibizionistico” e anche quello di consentire un accesso al farmaco più agevole e meno oneroso. Al momento, infatti, l’unico farmaco a base di cannabis disponibile è prodotto in Olanda e distribuito in Italia in esclusiva da un solo rivenditore. Ciò comporta costi elevatissimi.

È un passo avanti ma non la soluzione definitiva, come spiegano Lucia Spiri e Andrea Trisciuoglio, entrambi affetti da sclerosi multipla, tra i primi ad utilizzare la cannabis per lenire il dolore e oggi rispettivamente presidente e segretario dell’associazione ‘Lapiantiamo’. Il prossimo passo, molto importante, è quello della coltivazione sul territorio. Questo abbatterebbe i costi, ancora molto elevati, di importazione. Si tratta, però, di un passaggio cruciale quanto delicato poiché oggi in Italia è illegale coltivare la cannabis. L’associazione ‘Lapiantiamo’, primo cannabis club in Italia, sta cercando di far nascere la prima coltivazione di cannabis a scopo terapeutico in Italia.

In un Paese democratico come l’Italia non è possibile che sia negato il diritto alla cura ad ancora troppi malati, perché una morale ed un’etica proibizionista la fa ancora da padrona, quando la liberalizzazione della marijuana oltre a dare enormi benefici a molte persone, può diventare strumento di lotta alle mafie che da sempre, attraverso lo spaccio illegale, si assicurano potere ed entrate economiche rilevanti.

Fabio Noviello

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