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E!STATE LIBERI ALL’ASHARAM SANTA CATERINA .

Anche quest’anno, per il terzo consecutivo, la Casa della Pace e della Nonviolenza ospita all’Asharam Santa Caterina(Presidio di Libera Campania) dal 22 luglio al 2 agosto i campi di volontariato e di studio sui beni confiscati E!STATE LIBERI.

“Tredici ragazzi provenienti in maggior parte dal nord italia hanno scelto il nostro bene per conoscere da vicino l’impegno di quest’associazione che, tra mille difficoltà, porta avanti un riutilizzo sociale importante e gravoso e la loro presenza qui ci stimola e ci inorgoglisce ancor di più.

Segno questo, di una volontà diffusa tra i giovani di essere in “protagonisti” e di voler tradurre questo impegno in una azione concreta di responsabilità e di condivisione.

Numerosi gli appuntamenti del programma del campo: in particolare giovedi 28 alle ore 18 i volontari incontreranno i migranti di castellammare di stabia per un momento di di confronto che si concluderà con una cena sociale con prodotti tipici bulgari ed ucraini insieme ai prodotti di Libera-Terra.”

L’obiettivo principale dei campi di volontariato e di studio sui beni confiscati alle mafie è quello di diffondere una cultura fondata sulla legalità e giustizia sociale che possa efficacemente contrapporsi alla cultura della violenza, del privilegio e del ricatto. Si dimostra così, che è possibile ricostruire una realtà sociale ed economica fondata sulla pratica della cittadinanza attiva e della solidarietà. Caratteristica fondamentale di E!State Liberi è l’approfondimento e lo studio del fenomeno mafioso tramite il confronto con i familiari delle vittime di mafia, con le istituzioni e con gli operatori delle cooperative sociali. L’esperienza dei campi di lavoro ha tre momenti di attività diversificate: il lavoro agricolo o attività di risistemazione del bene, lo studio e l’incontro con il territorio per uno scambio interculturale.

E!state Liberi è la rappresentazione più efficace della memoria che diventa impegno, è il segno tangibile del cambiamento necessario che si deve contrapporre alla “mafiosità materiale e culturale” dilagante nei nostri territori.

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