Gli attentatori di Parigi sono stati neutralizzati da un blitz delle forze speciali francesi. La propaganda jihadista li chiamerà shahid, martiri. Sono stati giorni di terrore, sgomento. Un nemico non più lontano, ma così vicino da averlo in casa. Perché tutto questo? A essere in pericolo è davvero la libertà di stampa? Oppure converrebbe che l’Occidente si interrogasse su temi più pertinenti, senza cadere nella retorica dell’immigrazione e della dicotomica visione dei buoni contro i cattivi.