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Torre del Greco arresti al Comune, voto di scambio per 20 euro e Garanzia Giovani

Oggi ci sveglia la notizia che diversi arresti e misure cautelari hanno interessato la classe dirigente di Torre del Greco.

L’accusa è la compravendita di voti, l’acquisizione del consenso elettorale in cambio di pochi euro, di brevi incarichi lavorativi nella nettezza urbana o dei famosi pacchi alimentari UE.

I carabinieri della compagnia di Torre del Greco hanno dato esecuzione a 14 misure cautelari emesse dal Gip di Torre Annunziata a carico di altrettanti indagati ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al voto di scambio elettorale, attentati contro i diritti politici del cittadino, rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio, favoreggiamento, detenzione illegale di armi da sparo comuni e da guerra.

Nel corso delle indagini coordinate dal Procuratore Capo Alessandro Pennassilico e dal Sostituto Procuratore Pierpaolo Filippelli, i militari dell’Arma hanno scoperto l’esistenza di un sodalizio criminale attivo a Torre del Greco, che in occasione delle elezioni amministrative del 2018 aveva acquistato voti in cambio di somme tra i 20 e i 35 euro, o di generi alimentari, o promettendo posti di lavoro previsti da una misura regionale “Garanzia Giovani”.

Spiccano tra gli accusati l’ex assessore Simone Magliacano e i consiglieri comunali Stefano Abilitato e Ciro Piccirillo nonché l’ex presidente Unicef Napoli Domenico Pesce.

Ci  chiediamo ora come le indagini proseguiranno e se finalmente si potrà liberare la Città da questa morsa che per troppo tempo ne ha soffocato le speranze di crescita e di sviluppo.” Commentano i redattori di Radio Siani.

Che una delle attività più redditizie nella città vesuviana fosse la corruzione politica lo si era capito già da anni, quando alla verticistica caduta dell’economia locale si era accompagnata una forsennata corsa al seggio consiliare ed una conseguente escalation di indagini e procedimenti che avevano interessato proprio i più arrembanti rappresentanti comunali.

Non si erano fatti mancare nulla, dalla speculazione sulle licenze edilizie, gli appalti per la raccolta rifiuti, l’annosa e ancora aperta questione del crack Dejulemar, il depotenziamento dell’Ospedale Maresca, e non ultima la vicenda di questi ultimi mesi del passaggio di cantiere per la raccolta e smaltimento rifiuti che ha visto la città sommersa da enormi cumuli di spazzatura.

Agli interessi pubblici e collettivi della città già commissariata nel 2017 a seguito delle dimissioni e successivo arresto del Sindaco Borriello nell’ambito dell’indagine su fondi neri per appalti pubblici, la politica cittadina sembra avere sempre come spirito di servizio non il bene della città ma gl’interessi personali e privatistici.

Molti in città avevano cercato di controbattere quello che ormai era diventato un vero e proprio sistema, ma nonostante arresti e provvedimenti la mala politica aveva saputo riproporsi attraverso una classe dirigente più giovane e scaltra, meno chiacchierata e meglio attrezzata, il cambiamento era avvenuto solo di facciata ma le pratiche ad i fatti oggi sembrano restare gli stesse.

Dopo l’ultima tornata elettorale quella parte di Torre del Greco che non voleva arrendersi , sotto lo slogan “L’aria s’adda cagnà”, aveva già denunciato la compravendita di voti di alcuni gruppi politici attraverso dibattiti, pubblicazioni, manifestazioni, nulla sembrava però scalfire la tracotanza degli accusati, né la passività della gran parte dei cittadini.

Eppure qualcosa si stava muovendo, oggi ne abbiamo i primi risonanti risultati e auspichiamo che per il bene della città la questione non si esaurisca subito  e che anzi si possa recidere definitivamente questo sistema.

Sono previste in città mobilitazioni e proteste e già si paventa la possibilità di una commissione di accesso che potrebbe portare ad una nuova tornata elettorale che ci auguriamo stavolta sarà libera da condizionamenti e compravendita di voti.


Redazione

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