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Condanna definitiva per il boss Giovanni Birra

Era l’ 8 luglio 2001, nel pieno della feroce faida di camorra tra i Birra e gli Ascione-Papale, Raffaele Filosa, detto “o zucchariello” ,veniva massacrato a corso Resina, di fronte l’allora abitazione del boss Giovanni Birra, quella che oggi è divenuta la nostra sede.
Il boss voleva assistere allo spettacolo dal vivo, gustarsi quel macabro show affacciato al balcone di casa.
Voleva guardare con i propri occhi il lavoro dei killer, ai quali aveva dato l’ordine di uccidere quell’uomo, colpevole di essersi legato sentimentalmente con una donna dal cognome pesante, imparentata con un padrino del clan rivale, gli Ascione.
Qualche giorno fa, come evidenziato da Ciro Formisano su Metropolis, è stata scritta la parola fine su questo efferato omicidio. La Corte di Cassazione ha infatti confermato il verdetto emesso in secondo grado, i giudici hanno ribadito il ruolo svolto da Birra , confermando la condanna a 30 anni di carcere.

Sono passati 15 anni e quel balcone , da palco reale per assistere a spettacoli cruenti è diventato il simbolo di riscatto e legalità.
Chi si affaccerà avrà, ancor di più, la consapevolezza che tanta strada è stata fatta e che indietro non si torna.

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