Radio Siani la radio della legalità
Nel primo incontro della seconda giornata di “Dialoghi sulle mafie”, dal titolo “Serve ancora l’antimafia?” sono intervenuti il presidente di Libera don Luigi Ciotti e Franco Roberti, Procuratore nazionale antimafia. A moderare il loro colloquio Antonio La Spina, professore ordinario di Sociologia generale, giuridica e politica presso l’Università degli studi di Palermo.
“Le mafie vengono spesso considerate un’emergenza, anche se non è così”, ha dichiarato Franco Roberti, il quale ha aggiunto che “lo Stato si è mosso sempre dopo degli omicidi. A seguito dell’omicidio di Dalla Chiesa venne votata la legge Rognoni – La Torre, presentata tempo prima, e dopo il 1992 venne scritto l’articolo 416 ter del codice penale”.
Don Ciotti ha sottolineato che “il vero problema sono i poteri legali che si muovono illegalmente ed aiutano le mafie”. Ha poi fatto un passaggio anche sull’associazione da lui fondata e presieduta, dicendo che “anche all’interno di Libera dobbiamo fare un esame di coscienza” e aggiungendo la speranza che “la legalità non diventi un progettificio”.
Nel secondo incontro del giovedì “Il sottile confine tra corruzione e mafie” sono intervenuti il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone e Ivan Lo Bello, vice presidente di Confindustria, già Presidente di Confindustria Sicilia. A moderarli Silvio Lugnano, professore ordinario di Criminologia presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa,
Lo Bello quanto “la corruzione sia un reato difficile da individuare. Mentre la mafia al sud non si nasconde, al nord la parte corruttiva è difficile da trovare”.
Raffaele Cantone ha parlato della sua esperienza nella Dda di Napoli, ma anche delle attuali indagini su Expo 2015, dicendo che “nell’Autority noi dobbiamo lavorare sulla prevenzione della corruzione”. Il magistrato ha poi fatto una proposta per il futuro, dicendo che “la grande battaglia per il futuro è la trasparenza in ogni settore”.
Ciro Oliviero
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