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La fotografia aerea

“Le colline e il mare sono i due elementi del paesaggio interiore di questa pittrice dall’ansia così giovane. Le colline sono corpi di donna arsi e teneri, il mare è l’anima del mondo verso cui tutto tende. Pasqualina Mongillo dipinge guardando dentro di sé, evocando una bellezza che tortura e che lei trattiene coi colori vivi di un paesaggio marino” (Rino Mele, per ‘Maremadre’ di Pasqualina Mongillo)

“Carissimi Lea, Rosario e Franco,
vi ho visto, eh! Che bel regalo mi avete fatto con la Vostra importante presenza … eravamo quasi al completo. Un gruppo di facce pulite, un po’ tenaci e testardi che continuano ad essere sé stessi, mentre dubitano, criticano, riflettono sul mondo che cambia e resistono cercando di fare della propria vita un impegno civile, oltre che sindacale.
Questo posso dire di Voi tre, vi penso mentre arrivate un po’ trafelati e mi stringete la mano, in ascolto.
Che bello avervi vicino in un momento così importante per me.
Grazie”
Lella Mongillo

FOTOGRAFIA AEREA NELLA STORIA – DA BAKUNIN A RENATO CACCIOPPOLI E AI DRONI

La faccenda inizia certamente con la passione di fotografi, anche solo fotoamatori, che con una fotocamera in mano hanno potuto sorvolare Madre Terra, non più contenti di farlo dalla cima del grattacielo o dalla torre Eiffel o da un cocuzzolo … Ogni velivolo è risultato adeguato alle varie esigenze giacché, ovvio, se ti interessa riprendere una zona dall’alto, sia essa una città, una foresta, o un evento sportivo tipo una regata, o lo fai da un aereo di linea o da un piccolo velivolo o da un elicottero, il risultato sarà pur sempre una veduta di assieme affascinante. Non c’è forse altra possibilità? C’è ed è interessante nonché eticamente condivisibile: le nuove tecnologie, anche quelle sfruttate in principio per usi bellici, possono essere la nuova frontiere in varie esigenze civili. Non si pensa, ovviamente, solo alla straordinaria possibilità di documentare gli sfregi patiti da Madre Terra, alla fotografia archeologica o alle intenzioni commerciali-turistiche. Qualora sia consentito elevarsi con la propria fotocamera ad altezze inconsuete è anche più agevole immaginare sperimentazioni artistiche senza più limiti fisici, senza rischi. E non occorre neppure scomodare i piccioni viaggiatori! Ciò mette a tacere la coscienza ecologista, la voglia di non piegare gli istinti animali ai propri bisogni. Per fortuna ci sono i droni. Questi aggeggi, essendo dotati di fotocamere, aiutano. Ce ne sono di ottimi, che sfruttano la cosiddetta tecnologia Uav. I migliori in commercio, purtroppo molto costosi, si possono analizzare qui, dove è possibile compilare un form per ricevere ulteriori notizie. Vi si rileva, tra l’altro e compresi gli essenziali rudimenti per apprendere come si lanci il più semplice e meno costoso, che: si tratta di tecnologie pacifiche e facili da usare, destinate ai tecnici e a studiosi naturalistici (essenziali per avere prove concrete dei flussi migratori degli uccelli, a esempio) ma anche a chi solo volesse coltivare un hobby. Non richiedono sistemi di lancio complicati e gli usi sono sufficientemente intuitivi affinché la possibile utenza si ampli … qualora i prezzi diventino più abbordabili, ovviamente. Dal meno costoso e più semplice da lanciare, il Lehmann Aviation LA 100, costo euro 986, che giunge sino a 90 m di altezza operando per cinque minuti, si giunge al Gatewing X100 Uav: costo euro 40.000, per 45 minuti di operatività e capacità di volo anche in condizioni climatiche complesse, finanche con raffiche di vento da 65 km orari. In questo ultimo caso il volo è controllato da terra ma per il lancio c’è bisogno della pista. 

Sul piano storico, le prime fotografie del genere furono realizzate in Francia a bordo di un aerostato nel 1865, a opera di Gaspard-Félix Tournachon, noto come Nadar. La sua storia si può approfondire qui. È famoso anche per i ritratti di suoi contemporanei, fissati pure in caricature di grandioso effetto. Tra i più famosi si segnalano: Baudelarie, Champfleury, Dantan, Delacroix, Dorè, Hugo e finanche il rivoluzionario Bakunin, padre della ‘signora della chimica’, la napoletana Maria Bakunin, peraltro zia del matematico Renato Caccioppoli (il protagonista del film di Mario Martone Morte di un matematico napoletano), nominata da Benedetto Croce Presidente della Accademia Pontaniana. La si ricorda per il suo straordinario lavoro profuso nel costruire una mappa geologica italiana ma anche per la forza che mostrò quando nel 1938, a seguito di un discorso antifascista, il nipote fu arrestato. Dovette sostenere che egli era incapace di intendere e volere!

Per approfondire il lavoro di Maria Marussia Bakunin si consiglia questo sito, dove ci si imbatte anche nel libro di Pasqualina (Lella) Mongillo, che purtroppo da poco non c’è più. Per una esperienza di fotografia aerea e validissimi consigli si consiglia invece questo sito.

Alessia Orlando e
Michela Orlando

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