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La vittoria della Germania ‘multietnica’

Boateng è ghanese, Mustafi albanese, Khedira ha origini tunisine, Klose e Podolsky polacche. Al Maracanà di Rio De Janeiro hanno cantato il loro inno nazionale a squarciagola, quello tedesco. La Germania campione del mondo è una squadra multietnica, specchio del Paese. Figli di migranti e patriottici sono riusciti a costruire una macchina perfetta, figlia di un’integrazione cooperativa. In Italia, come ben si sa, le cose vanno diversamente. La Germania ha recepito i cambi avvenuti nella società e li ha introdotti nella legislazione per garantire i diritti di tutti. Lo ‘ius soli’, potrebbe essere la strada giusta da intraprendere per raggiungere il modello tedesco, come spiega Carlo Balestri, fondatore dei Mondiali antirazzisti e responsabile del dipartimento politiche internazionali, cooperazione e multiculturalità di Uisp (Unione italiana sport per tutti).

Fabio Noviello

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