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Ercolano, convegno sulle malattie legate ai rifiuti

Anni e anni di silenzio. Questo ha accomunato molti cittadini ercolanesi rispetto alla questione delle malattie legate ai rifiuti nella città degli Scavi. Il convegno, organizzato dal comitato ‘Gruppo Salute Ambiente Vesuviano’, formato da liberi cittadini, ha avuto luogo presso la piccola chiesa della frazione di San Vito.

Molta foga da parte degli accorsi che sin dai primi momenti del dibattito chiedevano la parola per portare a conoscenza di tutti i presenti esperienze dirette di malattia o della situazione relativa agli sversamenti illeciti e forsennati che hanno visto protagonista il territorio ercolanese negli ultimi tre decenni. A prendere la parola, come previsto dalla scaletta, sono stati il sacerdote don Marco Ricci, già parroco negli anni passati di quella chiesa, subito dopo i saluti di Luigi Riccardi del comitato e di don Valerio Piro, padrone di casa. Intervento accorato quello del sacerdote ercolanese che ha chiosato ribadendo che, data la situazione odierna è inutile fare da scarica barile rispetto alle colpa della situazione che si è venuta a creare, ma rimboccarsi le maniche. Aspetto sottolineato anche da Gerardo Ciannella, dirigente ospedaliero del Monaldi.

Ciannella ha spiegato, cercando di limitare al massimo i tecnicismi del caso, il rapporto elevato tra i rifiuti e le malattie tumorali nella zona San Vito di Ercolano. Anche se le malattie accertate legate ai rifiuti non si focalizzano esclusivamente in quell’area del territorio. In sostanza le discariche autorizzate e non di questi ultimi trent’anni sul territorio hanno ospitato ed ospitano ancora qualsivoglia genere di rifiuto. Dal talquale all’amianto. Proprio la presenza di quest’ultimo, e soprattutto le polveri che libera nell’aria quando erode, può avallare la formazione del mesotelioma pleurico, il tumore che colpisce i polmoni.

Al tavolo dei relatori sono intervenuti anche alcuni amministratori, tra i quali il vicesindaco, con delega all’ambiente, Antonello Cozzolino, l’assessore alle finanze Antonio Liberti, e infine, il sindaco Vincenzo Strazzullo. Da parte dall’amministrazione è stata sottolineata la predisposizione ad attenzionare la vicenda, anche se è da sottolineare che molti di quelli che compongono l’attuale consiglio e giunta comunale siedono in quegli scranni da decenni e più volte sarebbero potuti intervenire a vario titolo sulla questione. Non solo le discariche. Inquinamento a tutto tondo che incide sulle malattie nella città degli Scavi archeologici. Una delle poche, se non l’unica, città in cui arrivano ancora direttamente gli scarichi a mare. Altro aspetto importante riguarda l’inquinamento da elettromagnetismo e l’elettro smog. Sono emblematici i casi in cui i cavi dell’alta tensione passano sopra due scuole, la ‘De Curtis’ e la ‘Ungaretti’. Oltre i noti ripetitori delle compagnie telefoniche, già multate negli ultimi anni dall’amministrazione, che però non si è preoccupata di controllare la rimozione, tant’è che sono ancora al loro posto.

Ci sono stati momenti in cui gli animi si sono scaldati. Testimonianze toccanti che in alcuni tratti non permettevano diritto di replica. Di contro però è doveroso sottolineare che, dopo controlli da noi effettuati presso la tenenza dei carabinieri di Ercolano e la capitaneria di Torre del Greco, in questi anni non risulta una denuncia rispetto allo sversamento illecito di rifiuti sul territorio.

Tirando le somme la situazione è grave, se non catastrofica, e davvero è necessario trovare una soluzione per tamponare lo stato attuale delle cose, dato che è difficile pensare di risolverla in tutto e per tutto.

Ciro Oliviero

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