Quattro anni dalla strage di Castel Volturno

Strage di Castelvolturno è la definizione che la stampa ha attribuito alla strage di camorra avvenuta nella città della provincia di Caserta da un gruppo scissionista del clan dei Casalesi che faceva riferimento a Giuseppe Setola, la sera del 18 settembre 2008.
In quella strage persero la vita il gestore di una sala giochi,i Antonio Celiento e sei immigrati africani. Kwame Antwi Julius Francis, Affun Yeboa Eric, Christopher Adams del Ghana, El Hadji Ababa e Samuel Kwako del Togo. Inoltre quel giorno morì a Varcaturo, poco distante, anche Jeemes Alex della Liberia, che si trovava presso la sartoria “Ob Ob exotic fashions”, sempre per la mano omicida dello stesso gruppo di fuoco.
Dagli accertamenti successivi a quel giorno risultò agli inquirenti che nessuno di quegli immigrati assassinati era coinvolto in attività criminali. Motivo quest’ultimo che aveva avviato gli uomini di Setola a quella furia omicida. La parte criminale degli africani, la cosiddetta “mafia nigeriana”, voleva staccarsi nello smercio della droga dai Casalesi, e questo non andò giù a Giuseppe Setola, che ordinò ai suoi quell’azione per dare dimostrazione che restava lui al comando in quel territorio.
Oggi, a quattro anni di distanza, due diverse manifestazioni in ricordo di quella strage. La prima al municipio di Castel Volturno, per la prima volta dalla strage ad ospitare decine di ghanesi. La cerimonia istituzionale, organizzata dall’associazione “Mo Basta”, ha visto la presenza del prefetto Carmela Pagano, del questore Giuseppe Gualtieri, del Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere Corrado Lembo, del commissario prefettizio di Castel Volturno Antonio Contarino. L’altra sulla statale Domiziana di fronte alla sartoria etnica in cui venì ucciso l’altro uomo fuori dalla strage, con la presenza del pm della Dda di Napoli Cesare Sirignano, rappresentanti di Libera e gli studenti dell’istituto commerciale cittadino.

Ciro Oliviero