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Ora è Obama ad aiutare Springsteen

Stavolta è avvenuto il contrario: Obama ha dato una mano a Springsteen. Può sembrar strano se si scorre indietro il nastro delle recenti vicende americane. E ci si ricorda di quanto il “boss” nel 2004 provò a bloccare la rielezione di Bush, inventandosi una tournéè – con altri rocker – che si chiamava “Vote For Change”. O se si pensa al sostegno dato da Springsteen quattro anni fa ad Obama, o anche semplicemente all’omaggio che il musicista fece al primo presidente nero d’America nel giorno dell'”investitura” a Washington. Ora invece sembra accadere il contrario.
Ecco la storia. Nel discorso conclusivo alla convention democratica di pochi giorni fa, Obama – proprio alle battute finali – ha citato We Take Care Of Our Own, la canzone di Springsteen contenuta nel suo ultimo album Wrecking Ball. Che il presidente statunitense sia un fan dell’artista del New Jersey è arcinoto ma in questo caso ha fatto di più. Ha ragionato su quella strofa che dà il titolo alla canzone, “We Take Care Of Our Own/ Dobbiamo prenderci cura di ciò che è nostro”, ne ha fatto quasi una sintesi del suo messaggio elettorale. E ha invitato tutti ad ascoltare, ad acquistare quella canzone. Anzi, ad essere più precisi ha invitato tutti a “fare il download del brano”.
Così, mentre Obama concludeva il suo discorso, la regia della convention ha cominciato a diffondere le note della canzone. Che tutte le migliaia di delegati hanno cantato insieme al Presidente.
I risultati? La vendite on line del brano sono cresciute del 409 per cento (un incremento mai registrato, sostiene Billboard, soprattutto per una canzone che era scaricabile da iTunes da quasi sei mesi). In una sola settimana, quella successiva alla convention democratica, ha avuto più di duemila download.
Di più: We Take Care Of Our Own, la canzone, ha trascinato anche l’intero album. Sempre secondo Billboard, Wrecking Ball è passato dalla 199° posizione alla centoduesima. Con un incremento di vendite del trentasette per cento.
Tutto bene, allora, per Obama e Springsteen? Certo, anche se qualcuno in rete, su Twitter, si è divertito a far presente, al Presidente, che, alla seconda strofa del brano, il boss canta così: “…those good intentions have gone dry as bone”. Quelle buone intenzioni si sono rinsecchite come ossa… Che la citazione alla convention debba essere intesa come un’autocritica di Obama?

Fonte: www.globalist.it 

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